E’ atterrato nelle scorse ore a Fiumicino il volo dell’Aeronautica Militare con a bordo 86 passeggeri, tra cui alcuni italiani, numerosi ex collaboratori afghani e i loro familiari, personale della Delegazione dell’Unione europea e NATO, evacuati da Kabul.
Prima di lasciare l’aeroporto, tutti sono stati sottoposti a tampone anti Covid, cosi’ come accaduto lo scorso lunedi’ in occasione dell’arrivo del primo volo dall’Afghanistan.
Dunque continuano le operazioni di rimpatrio degli italiani dall’Afghanistan. Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, sui social ha annunciato che “e’ appena atterrato un altro volo da Kabul con a bordo nostri connazionali e civili afghani che hanno collaborato con le istituzioni italiane e ai quali stiamo dando il massimo supporto”.
“Sempre da Kabul, poi, – aggiunge il ministro – sta per partire un altro volo con a bordo anche l’attivista Zahra Ahmadi con i suoi familiari e il personale della Fondazione Veronesi al completo. Nel frattempo alla Farnesina abbiamo ricostituito l’ambasciata in Afghanistan e all’aeroporto di Kabul e’ operativo il nostro presidio diplomatico, con il console Tommaso Claudi rimasto per dare il suo contributo alle operazioni di rimpatrio, che coordiniamo dall’Unita’ di Crisi del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Per lo sforzo in atto dobbiamo ringraziare soprattutto donne e uomini del corpo diplomatico e del personale militare, ogni giorno in prima linea”.
“Il nostro Paese – conclude il titolare della Farnesina – sta facendo la sua parte e sta continuando a gestire questa situazione drammatica con il massimo impegno”.
GEN. CAMPORINI: TALEBANI NON SONO MONOLITE, PROBABILE PERIODO INSTABILITA’
“Dobbiamo guardare con molta attenzione a quello che accadrà ora a Kabul perché tutti parliamo dei talebani come se fossero un monolite che ha trovato la sua collocazione. Ma non è così”. E’ quanto afferma all’Adnkronos il generale Vincenzo Camporini, ex capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare e della Difesa, riflettendo su cosa dobbiamo aspettarci dopo la presa del potere da parte dei talebani in Afghanistan.
“I talebani – spiega – non sono un monolite ma l’insieme di fazioni che aveva l’unico scopo di cacciare Ghani dal governo. Un risultato che hanno ottenuto e adesso non mi sorprenderebbe se cominciasse una lotta di fazioni all’interno dei vincitori, magari anche a causa di oppositori che non si arrendono. Abbiamo, d’altronde, già avuto delle dichiarazioni piuttosto interessanti da parte del figlio del comandante Massoud per l’Allenza del Nord. Penso dunque che non sia improbabile un periodo di instabilità. Il fatto che ci siano già state manifestazioni anti-talebani, disperse con la forza a Kabul, credo che ci dica che questo libro non sia arrivato all’ultima pagina”. La comunità internazionale, da parte sua, “deve recuperare credibilità dando accoglienza a tutti coloro che si sentono minacciati dal nuovo regime. E non sono poche decine, ma migliaia di afgani che hanno collaborato con il governo prima di Karzai e poi di Ghani. Le potenze occidentali non possono abbandonare al loro destino chi li ha aiutate, se non si agisce in questa direzione nessuno mai più si fiderà degli Occidentali nelle crisi che sicuramente ci coinvolgeranno nei prossimi anni”.