Pioggia di dichiarazioni sulle agenzie stampa dopo la conferma da parte di Silvio Berlusconi di voler fare un passo indietro per permettere al centrodestra italiano di ricompattarsi. E’ soprattutto nel PdL, ovviamente, che si è aperto il dibattito. Il Cavaliere non si ricandida: e adesso? Sembra avere le idee chiare Daniela Santanchè: ora che Berlusconi ha deciso di non correre per Palazzo Chigi “noi dobbiamo tutti essere pronti a guidare il fronte dei moderati, quindi dobbiamo fare le primarie”. E poi aggiunge: “e io mi candido". L’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ci riprova, dunque, dopo essere stata candidata premier per La Destra di Storace. Santanchè ha fiducia in Berlusconi – “ha sempre capito più di noi e meglio degli altri” – ma non tanto nei confronti di Alfano, il segretario del partito: “Il PdL va cambiato. Auspico un ritorno alle origini e spero che in futuro non ci siano professionisti della politica".
Anche secondo Guido Crosetto si devono aprire immediatamente le primarie del centrodestra: "Si aprano le primarie di centro destra, si apra il campo alle idee ed alle persone che vogliono mettersi in gioco. Non facciamo l’errore di trasmettere l’immagine che si possa ridurre tutto ad un accordo di vertice tra morti che camminano o meschini interessi di autoconservazione. Ancora una volta – commenta il deputato PdL – le paure di molti sedicenti leader del centro destra dimostrano la loro piccolezza di fronte a Berlusconi ed alla sua capacita’ di superare i momenti di difficolta’ con passione, coraggio, fantasia e generosità".
Secondo Margherita Boniver, deputato del Pdl e Presidente del Comitato Schengen, dopo l’annuncio di Berlusconi è “urgente la convocazione immediata degli stati generali di tutto il centrodestra italiano”. Non c’è tempo da perdere nemmeno per Francesco Pionati, Segretario Nazionale dell’Alleanza di Centro e Portavoce del Gruppo Popolo e Territorio: “Ora servono risposte altrettanto rapide e responsabili e soprattutto fatti concreti. Non si vota tra 5 anni ma tra 5 mesi – sottolinea – e perdere tempo è un pericolo mortale".
Gianni Alemanno commenta le dichiarazioni di Berlusconi, secondo cui Mario Monti potrebbe essere un premier credibile anche nel 2013: “Monti non va tirato per la giacca. Ma sicuramente la proposta di Berlusconi e’ assolutamente condivisibile”, osserva il sindaco di Roma, secondo cui “il dato principale oggi e’ quello di costruire uno schieramento e una proposta politica. Chi sara’ il candidato premier e’ tutto da vedere”. Per il primo cittadino della capitale “da oggi comincia una nuova fase della politica italiana, che deve essere una fase rapida ed estremamente propositiva".
Altero Matteoli, senatore PdL, si rivolge alle altre forze moderate del centrodestra: “Ora anche gli altri protagonisti dell’area politica che non si riconosce nel centrosinistra, sempre piu’ sinistra-sinistra, battano un colpo nell’interesse del Paese. Dimostrino anch’essi la stessa responsabilita’ e lungimiranza di Berlusconi”. Berlusconi con il suo annuncio “offre un’opportunita’ stimolante per riunire il centrodestra aprendolo a quanti non vogliono consegnare l’Italia ad un governo Bersani-Vendola, e dichiara di essere pronto anche a ritirarsi. Sarebbe irresponsabile non aderire all’idea, peraltro non nuova, di Berlusconi di riorganizzare un fronte omogeneo che si possa contrapporre con successo alle sinistre”.
POLVERINI "GESTO GENEROSITÀ BERLUSCONI SEGNALE PER POLITICA" "La notizia della disponibilita’ di Silvio Berlusconi a non ricandidarsi e’ un gesto di generosita’ che non giunge inaspettato, a sostegno di una ricomposizione del centrodestra che lo stesso Berlusconi ha fondato: di questo gli va dato atto". "Siamo a un punto di svolta da cui poter ripartire per un rinnovato progetto politico nell’interesse del Paese – prosegue Polverini -, lavorando ad una aggregazione di tutte quelle forze politiche che si riconoscono nei valori cattolici e democratici che, in Europa, trovano sintesi e rappresentanza nel Ppe”.
GASPARRI, DA BERLUSCONI SCELTA COSTRUTTIVA, RESPONSABILE E GENEROSA "Silvio Berlusconi ha confermato quello che da tempo ci ha comunicato, e cioe’ che per lui la priorita’ e’ il tentativo di unire le forze alternative alla sinistra in vista delle prossime elezioni. Si tratta di una posizione costruttiva, responsabile e generosa tesa ad evitare che in Italia uno schieramento di sinistra che viaggia intorno ad un modesto 30%, sommando le varie forze politiche che lo compongono, possa governare il Paese imponendo raffiche di tasse e leggi sul lavoro che metterebbero con la loro rigidita’ in ginocchio un sistema della imprese gia’ provato". Cosi’ il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri.
LUPI, GRANDE OCCASIONE DA COGLIERE SUBITO “Berlusconi nelle scorse settimane aveva detto che avrebbe fatto anche dieci passi indietro pur di unire l’area moderata per presentarsi con un progetto politico credibile. Il Pdl morirà se continuerà a vivere di retroscena, la spinta che oggi ha ridato Berlusconi sta nel fatto che dobbiamo ripresentarci ai cittadini con un programma credibile con i moderati uniti. Ci si ritrovi intorno a un tavolo senza preclusioni, non solo i protagonisti tradizionali, come Udc e Lega ma anche nuovi esponenti espressione della società civile, come il movimento di Montezemolo, e si stabilisca quale persona è piú rappresentativa. Se poi si dovesse ricorrere alle primarie, ben venga. Mi auguro che non si guardi al passato, e mi rivolgo in particolar modo a Casini e a Montezemolo”.
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