Ammucchiata a sinistra: un patto per la poltrona? Il segretario del Partito Democratico Enrico Letta ha stretto un accordo prima con Azione, poi con Sinistra Italiana, poi con Europa Verde e poi con Insieme per il futuro, il partito di Luigi Di Maio. Poi, cosa farà? Proverà a fare un accordo anche con il Movimento 5 Stelle?
Fatto l’accordo con Sinistra Italiana ed Europa Verde, Carlo Calenda, leader di Azione, annuncia la rottura. Oramai, l’intento di Letta è chiaro: mettere insieme tutti contro il centrodestra. Letta non vuole vincere le elezioni per governare, ma per impedire al centrodestra di vincere e di governare. Ciò è evidente. Anche il suo leitmotiv lo dice: “Dobbiamo fermare la destra”. Lo ripete come un mantra.
Il centrosinistra voleva mettere insieme Azione, che sostiene le politiche implementate da Mario Draghi, e Sinistra Italiana, che è contraria a tali politiche. Se questa ammucchiata si facesse e vincesse come farebbe a governare? Come farebbero a conciliarsi Carlo Calenda e Mara Carfagna da una parte ed Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni dall’altra? Come farebbero a governare insieme Luigi Di Maio e Carlo Calenda?
Nel gennaio 2018, Di Maio diceva: “Il Partito Democratico è un partito di miserabili che vogliono soltanto la poltrona”. Lo stesso Di Maio ribattezzò il Partito Democratico “Partito di Bibbiano”. Adesso, egli va a braccetto con quel partito.
Da questo tipo di coalizioni non può nascere nulla di buono. Calenda l’ha capito.
Il Partito Democratico dice di sostenere l’agenda Draghi. Lo fa per portare a sé Azione e perché non ha uno straccio di programma. Dall’altra parte, però, vi sono Sinistra Italiana e Europa Verde che dicono il contrario. Letta parla di “accordi separati”. Cosa significa? Significa che correranno insieme alle elezioni per battere il centrodestra e poi ognuno andrà per la sua strada dopo il voto?
La verità è che il Partito Democratico non ha imparato nulla. Si fa politica per portare avanti dei progetti per la propria comunità e non contro i propri avversari. Il 25 settembre, prima di votare, si dovranno ricordare tante cose.