Verso le elezioni. La crisi di Governo ha causato un terremoto politico che sta portando alla formazione di un polo di centro. Questo polo raccoglie tutti coloro che si riconoscono nell’agenda politica del premier Mario Draghi. In esso confluiscono partiti come Italia Viva, Azione, Insieme per l’Italia e Più Europa e transfughi del centrodestra come Maria Stella Gelmini, Renato Brunetta, Andrea Cangini e forse anche Mara Carfagna. Nell’insieme, i sondaggi danno questo polo al 15%.
Questo polo di centro potrebbe attrarre anche altri soggetti politici come Italia al Centro, il partito del governatore della Liguria Giovanni Toti.
Ora, gli stessi sondaggi danno un centrodestra in netto vantaggio sul centrosinistra. Il centrodestra è dato intorno al 46%. Dunque, se si votasse oggi il centrodestra vincerebbe a mani basse. Tuttavia, da oggi al 25 settembre ci sono ancora due mesi di tempo. Potrebbe accadere di tutto ed il centrodestra potrebbe perdere consensi. Per esempio, potrebbe perdere consensi in favore di partiti come Italexit. Ricordiamo che una parte consistente dell’elettorato del centrodestra è da sempre contro il Green Pass. Se una cosa del genere accadesse il centro sarebbe l’ago della bilancia.
A fronte di ciò, il centrosinistra potrebbe proporre Mario Draghi come premier e portare dalla sua parte quel centro che sarebbe così determinante.
Una cosa del genere potrebbe accadere anche prima delle elezioni. Letta potrebbe proporre Draghi come premier e potrebbe portare dalla sua parte non solo partiti come Italia Viva ed Azione, ma (forse) anche partiti che tradizionalmente non stanno nel centrosinistra.