“Siamo sempre stati tenacemente a fianco dell’Ucraina, l’unico modo per difendere il popolo ucraino era quello delle sanzioni alla Russia. Il nostro sistema di alleanze è basato su due cardini, quello europeo e quello atlantico, se ripenso a quello che dicono alcuni leader dico che no, non possiamo dare a Putin quello che lui vuole. Le sanzioni devono rimanere perchè quello è l’unico modo di aiutare l’Ucraina”. Lo ha detto il segretario dem, Enrico Letta, durante il confronto con la presidente Fdi, Giorgia Meloni sul Corriere.it.
“Noi avremo bisogno di una coesione nazionale dal punto di vista sociale e io ho sempre sognato che ci fosse un grande patto sociale” sul modello di quello “che siglò Ciampi nel 1993: diede il senso di un’intrapresa collettiva”. Anche “oggi siamo in condizioni drammaticamente difficili”.
“Il nostro paese improvvisamente si è reso conto che l’esperienza Draghi è finita e che cambieremo rotta, a meno che la coalizione che rappresento non abbia una significativa rimonta e possa riuscire a vincere le elezioni. Se non dovesse succedere, il cambio di rotta sarebbe radicale”.
“Ho una certa distanza politica da Giorgia Meloni, ma ciò non mi impedisce di mantenere un rapporto cordiale e positivo con lei – ha aggiunto Letta – È un fatto di civiltà”.
“Non fatevi convincere da coloro che vi raccontano che ha già vinto la destra ma che poi in tre mesi litigano, salta tutto e si torna al governo Draghi… È un messaggio privo di alcun senso logico e concretezza. Per un motivo matematico: il governo Draghi è stato unico e irripetibile”.
Per effetto del taglio dei parlamentari e della legge elettorale “voluta dall’allora segretario del mio partito”, chi vincerà lo farà “con una maggioranza solida: o noi o il centrodestra. Chi vince avrà una maggioranza larga in Parlamento, le soluzioni se litigano le devono trovare al loro interno, non è che poi si fanno le larghe intese”.