“I nostri giovani trovano spesso all’estero opportunità e condizioni più dignitose che in Italia e questo sottrae energie e opportunità al nostro Paese. Perciò non abbiamo mai smesso di impegnarci a introdurre misure e strumenti finalizzati a rendere più attrattiva e conveniente la permanenza in Italia”. Così in una nota Roberta Alaimo e Andrea Giarrizzo, deputati di Impegno Civico.
“Nel corso di questa legislatura – riprendono Alaimo e Giarrizzo – abbiamo fornito sgravi ai cosiddetti ‘cervelli impatriati’, facendo approvare nella legge di Bilancio del 2021 un nostro emendamento che estende il regime fiscale agevolato dei cosiddetti ‘lavoratori impatriati’ anche ai soggetti che hanno trasferito la residenza in Italia prima dell’anno 2020 e che, alla data del 31 dicembre 2019, risultano beneficiari del regime di favore ordinario previsto per i ‘lavoratori impatriati’. In più, grazie a un altro nostro emendamento all’ultima manovra, questi benefici fiscali sono stati estesi a docenti e ricercatori”. “Risultati importanti ma che sicuramente non bastano da soli ad affrontare e risolvere la grande questione giovanile che vive il nostro Paese.
Per attrarre e trattenere in Italia i giovani bisogna fornire una serie di benefici e servizi e garantire stipendi adeguati. In questa direzione va la proposta lanciata da Luigi Di Maio di affiancare al salario minimo, da istituire quanto prima, anche un salario equo, cioè adeguato alla competenze acquisite, alla capacità espresse e all’esperienze professionali. Questa battaglia è una battaglia per il futuro dell’Italia”, concludono.