Ieri ho presenziato alla presentazione di Carlo Maccari e Paola Mancini, i quali sono candidati di Fratelli d’Italia rispettivamente nel collegio uninominale di Mantova-Cremona, alla Camera dei Deputati, e in quello di Mantova, per il Senato. La presentazione dei candidati è avvenuta a Roncoferraro, in Provincia di Mantova, ed è stata organizzata dal Circolo FDI “Sergio Ramelli”, il circolo di Fratelli d’Italia dei Comuni di Castel d’Ario, Villimpenta e Roncoferraro.
Proprio Maccari, nel suo intervento, ha toccato un argomento che in questi undici anni ha tenuto banco: quello delle maggioranze di governo che non sono omogenee. Dal 2011 ad oggi l’Italia è stata governata da Governi retti da maggioranze non omogenee al loro interno. Maggioranze simili in Parlamento non hanno portato nulla di buono, ma solo immobilismo a livello di provvedimenti (che non sono stati presi) ed instabilità nei Governi.
Anzi, in questi undici anni la politica è uscita veramente male perché in queste condizioni, di fatto, ha ceduto il passo ai tecnici e ai professoroni.
Poiché le maggioranze che si sono succedute fino ad oggi erano disomogenee, la politica si è fatta commissariare dai tecnici (come Mario Monti e Mario Draghi) i quali, però, hanno dimostrato di non avere il polso della reale situazione del Paese. Sono figure paracadutate dall’alto e staccate dai territori. Un tecnico pensa solo al bilancio (il che di per sé non è un male) ma non ha un contatto con le persone. Per esempio, l’Italia è carente di infrastrutture. I politici possono avere maggior capacità di capire la situazione delle comunità che vivono nei territori perché hanno maggior contatto con esse. Perciò, possono dire che determinate infrastrutture servono per lo sviluppo.
Al contrario, i tecnici se ne stanno nei loro uffici e fanno il “compitino” da presentare a coloro che stanno nelle sedi europee. Mettono qualche tassa e fanno poco altro per tenere a posto i bilanci da presentare in sede europea, ma non hanno idea di cosa serve realmente ai cittadini.
Per esempio, i cittadini di una determinata zona chiedono che l’autostrada che passa di lì sia manutenuta. Un politico potrebbe essere conscio di ciò, magari perché è anche residente in quella zona. Il tecnico può avere un’idea diversa, perché è una figura paracadutata dall’alto e può dare priorità ad altro.
Per questo motivo, il 25 settembre potrebbe essere uno spartiacque, ma gli italiani dovranno scegliere di dare una maggioranza netta ad una compagine con i loro voti. Gli italiani avranno l’occasione di dare una maggioranza omogenea a questo Parlamento per avere un Governo forte. Lo capiranno davvero?