Domenica si vota, giunti al termine di una campagna elettorale senza grande mordente. Come ho già scritto, ritengo i miei elettori assolutamente in grado di scegliere da soli e senza il mio consiglio. Personalmente mi auguro che vincerà il centro-destra, conscio che da lunedì un potenziale nuovo governo verrà comunque attaccato da tutte le parti nel tentativo di bloccarne l’azione.
Spero quindi in una vittoria netta, perché di fatto il grande capitale, le banche, l’Europa, la speculazione internazionale “tifano” a sinistra ma – se ci pensate –, visto che nessuno muove la coda per niente, gli italiani hanno invece il sacrosanto diritto di alzare un po’ la testa, anche nei rapporti europei.
Negli ultimi anni il debito pubblico è molto peggiorato e qui sta il punto debole: qualsiasi governo può essere obbligato da Bruxelles ad allinearsi, la nostra sovranità è già di fatto limitata. E’ un bene o un male? Ci sono vantaggi e svantaggi, solo chiedo che ci venga detta la verità, senza essere condita da altri interessi.
Non mi faccio molte illusioni, ma non è vietato sperare in un cambiamento, sapendo che il nostro Paese ha un assoluto bisogno di una guida ferma ma anche rinnovata, possibilmente con un salto di generazione.
E’ ora di rinnovamento, non solo di compromessi; sono significative alcune scelte, come quella di Enrico Letta che proprio a fine campagna elettorale è andato invece a cercarsi il plauso della SPD tedesca, partito leader di quella Germania che ci dice no perfino ad imporre un tetto europeo al prezzo del gas e quindi ci danneggia apertamente.
Se gli italiani ragionassero dovrebbero almeno chiedersi che senso abbia avuto quella visita e votare quindi di conseguenza, comprendendo che chi fa gli interessi dei tedeschi calpesta i nostri.
Se vincerà, il centro-destra sarà all’altezza di governare? Mi auguro di sì, ma – dico a me stesso – almeno lasciamolo provare.