Questa è la storia di Mario – nome di fantasia –, italiano che vive quasi stabilmente a Cuba, sposato con una cittadina cubana. Il nostro connazionale ha dovuto affrontare un’odissea burocratica a Cuba, senza per altro poter risolvere nulla.
La storia arriva da L’Avana e viene raccontata dal quotidiano La Nazione. L’italiano, per necessità di cure urgenti nel nostro Paese, si è recato presso gli uffici consolari per richiedere il visto di ingresso per la moglie in Italia, in quanto ha bisogno di assistenza sia durante il viaggio che nella permanenza sul nostro territorio.
Ha raccontato di essersi recato presso il Consolato in preda alla disperazione, perché ‘collegandosi al sito ufficiale dell’Ambasciata italiana a Cuba, il sistema continuava a fornirgli il messaggio che non erano disponibili al momento appuntamenti’. Non potendo ottenere un appuntamento via internet, ha tentato più volte di contattare per telefono il Consolato a L’Avana. Risultato? ‘Una linea sempre occupata o un risponditore automatico che invita a riprovare più tardi’.
Non sapendo cosa fare, considerata l’urgenza del caso, ha deciso di andare presso gli uffici consolari sperando di essere ricevuto oppure di avere un appuntamento. Il personale gli ha ripetuto che non era possibile e che per l’assistenza doveva continuare la procedura online. Nessuna sua richiesta è stata esaudita e così ha desistito.
Allontanatosi di pochi metri dall’ingresso del Consolato, è stato avvicinato da un giovane. Mario ha spiegato la sua necessità e l’interlocutore candidamente ha risposto che ‘per 600 euro gli avrebbe procurato un appuntamento in Ambasciata in pochi giorni’. Il giovane che ha consigliato Mario aveva al petto un cartellino di una delle agenzie che a L’Avana si occupano di pratiche migratorie”.
Ecco, questa è solo la punta dell’iceberg, cari lettori. Oltre confine storie come questa accadono tutti i giorni. In America Latina in particolare, ma non solo. Una rete consolare che non funziona, consolati che trattano i connazionali a pesci in faccia, servizi inesistenti: è davvero vergognoso che dei cittadini italiani all’estero siano trattati in questo modo. Fino a quando?