Gli insulti rivolti dal professor Giovanni Gozzini alla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni sono a dir poco inverecondi e vergognosi. Giorgia Meloni merita solidarietà ed ogni rispetto. Dopo che le polemiche sul caso sono scoppiate, il professore in questione si è scusato. Tuttavia, il problema resta e qualche considerazione deve essere fatta.
Il caso di Giorgia Meloni è stato eclatante, ma troppo spesso le donne non schierate con una certa parte politica sono vittime di attacchi più o meno velati. Ora, si parla tanto di task force ad hoc contro l’hate speech. Però, troppo spesso, sembra che questo hate speech sia solo in un senso.
Infatti, si parla di hate speech quando vi sono dei commenti nei confronti di donne dello schieramento opposto a quello del quale fa parte la leader di Fratelli d’Italia, a prescindere dal fatto che siano offensivi o meno. Vi è una visione distorta. L’odio è odio, a prescindere dal fatto che possa essere rivolto a Laura Boldrini o a Giorgia Meloni.
Invece, quando vi è un commento estemporaneo rivolto ad una donna di sinistra, scoppia il pandemonio, a prescindere dal fatto che le cose dette siano offensive o meno, mentre sembra che tutto passi come “fatto di normale dialettica”, quando si offende palesemente una donna di destra. Qualcosa di disfunzionale nel trattare la questione dell’odio c’è.
La sensazione è che si voglia censurare chi esprime un certo pensiero, a prescindere dal fatto che esprima contenuti di odio o meno. Al contrario, secondo questa sensazione, sembra che chi esprime il pensiero opposto possa dire e fare ciò che vuole. Chiunque è bersaglio di frasi palesemente ingiuriose offensive e diffamatorie merita solidarietà e rispetto, a prescindere dal colore politico. Nelle società civili funziona così.