Addio al Bonus prima casa per gli italiani all’estero, cancellato con l’approvazione del Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2022, che appunto elimina l’agevolazione riconosciuta agli italiani nel mondo anche in caso di mancato trasferimento della residenza.
Una scelta dettata dall’Europa, in realtà, conseguenza del deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia dell’UE a causa di regole definite discriminatorie. Ovviamente il nostro governo mica si è opposto, anzi: ha ubbidito immediatamente alla UE. Cosa ci si poteva aspettare, del resto, se il premier italiano si chiama Mario Draghi?
Viene così abolita per gli italiani all’estero un’agevolazione fiscale di recente riconosciuta anche dall’Agenzia delle Entrate con specifico provvedimento, in base al quale gli italiani all’estero potevano vedersi applicata l’aliquota del 2% dell’imposta di registro in caso di acquisto prima casa, senza dover trasferire la residenza nello stesso Comune. Ora tale aliquota tornerà al 9%. Che vuol dire tanti, ma tanti soldi in più.
Tasse su tasse, dunque, ancora una volta, per gli italiani nel mondo. Considerati dall’attuale esecutivo, ormai è evidente, come un peso di cui liberarsi appena possibile o al massimo come un limone da spremere quando si tratta di fare cassa. Se il buongiorno si vede dal mattino, c’è da aspettarsi una legge di Stabilità lacrime e sangue per i nostri connazionali oltre confine.
@rickyfilosa