Un secondo aereo riconducibile al presidente del Venezuela Nicolas Maduro sarebbe monitorato 24 ore su 24 in Repubblica Dominicana. Lo rende noto “Cnn” citando una fonte informata sui fatti, senza specificare la marca o il modello del velivolo e senza aggiungere se e’ stato emesso un ordine di bloccare o sequestrare il mezzo.
La notizia segue il sequestro avvenuto lunedi’ 2 settembre da parte delle autorita’ statunitensi di un aereo Dassault Falcon 900EX, dopo avere determinato che il suo acquisto rappresenterebbe una violazione delle sanzioni imposte dagli Usa al governo di Caracas.
Il velivolo e’ stato portato in Florida con il supporto delle autorita’ dominicane.
“Si tratta di un messaggio che arriva fino alla cima della catena di comando: nessuno e’ al di sopra della legge e delle sanzioni”, ha detto una delle fonti della “Cnn” in riferimento al sequestro dell’aereo.
Secondo i funzionari, il velivolo (il cui valore si aggira intorno ai 13 milioni di dollari) e’ rimasto nella Repubblica Dominicana negli ultimi mesi. Il sequestro e’ stato condotto con il contributo di diverse agenzie, come il dipartimento per la Sicurezza interna, il dipartimento del Commercio e il dipartimento della Giustizia.
L’operazione e’ avvenuta in collaborazione con le autorita’ dominicane, che hanno successivamente informato il Venezuela.
Il governo della Repubblica Dominicana ha fatto sapere di non aver preso in autonomia la decisione di consegnare alle autorita’ Usa l’aereo presidenziale del Venezuela. Lo ha detto il ministro degli Esteri dominicano, Roberto Alvarez.
“Ne’ il governo dominicano, ne’ il pubblico ministero hanno preso parte alle indagini degli Statui Uniti”, che hanno definito “illegale” l’acquisto dell’aereo: “e’ stata solo richiesta la collaborazione giuridica internazionale”, ha detto Alvarez.
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La pubblica accusa ha dovuto solo “rispettare gli ordini dei tribunale, che sono quelli che hanno verificato il merito della richiesta di sequestro dell’aeronave”, ha aggiunto il ministro degli Esteri.
L’apparecchio “si trovava nel Paese da maggio, a scopo di manutenzione, dal momento che qui ci sono servizi di buona qualità”. Il 22 maggio e’ arrivato l’ordine da un tribunale competente dominicano che ha autorizzato a immobilizzare l’aereo e il 2 settembre “e’ stato ricevuto l’ordine che autorizza la consegna agli Stati Uniti“.
Il governo Maduro ha risposto dicendo di voler intraprendere “tutte le azioni legali” necessarie a riprendere il possesso dell’aereo presidenziale. Il governo, si legge in una nota, “si riserva il diritto di intraprendere qualsiasi azione legale per rimediare a questo danno arrecato alla nazione, cosi’ come a tutti i danni causati dalla politica criminale” delle “misure coercitive unilaterali” imposte dagli Stati Uniti.
Gli Usa, la cui azione “non puo’ essere qualificata in altro modo se non di pirateria”, hanno dimostrato “di usare il loro potere economico e militare per minacciare e fare pressione a Stati come la Repubblica Dominicana per costringerli a fare da complici nei loro atti delinquenziali”, sottolinea il governo, secondo cui Washington insiste nel far valere “la legge del più forte”.
Il sequestro, conclude la nota, e’ “parte di una serie di azioni contro il governo bolivariano del Venezuela, rieletto grazie alla volontà della maggioranza del popolo venezuelano” nelle presidenziali di fine luglio.