Giorni convulsi questi di fine anno 2016 e inizio 2017 in Venezuela. Il presidente della Conferenza episcopale venezuelana ha diramato una serie di notizie che assicurano che il Vaticano ha dato via libera al popolo venezuelano di ribellarsi alla dittatura, affrontando le decisioni necessarie a livello costituzionale per riprendere lo Stato di Diritto. Non si è ricevuta una conferma ma neanche una smentita dalla Santa Sede.
Forse per questo motivo il Presidente Maduro ha preso la decisione di nominare il nuovo insieme dei ministri e come suo solito ha rifilato al Paese una specie di inciucio all’italiana, ma con una preoccupante novità: il nuovo Vice-Presidente è Tarek El Aissami, politico di origini siriane di cui si dice abbia stretti legami con il narcotraffico e Hezbollah. El Aissami farebbe parte dell’ala più radicale e repressiva del governo.
Stando così le cose, se Maduro lasciasse il potere, El Aissami diverrebbe automaticamente Presidente sino alla fine di questo mandato.
Inizia così una scalata nelle tensioni del Venezuela a partire dalla mozione di oggi il Parlamento che ha votato una risoluzione sul cosiddetto “Abandono del Cargo” che vedrebbe la rimozione di Maduro dal suo incarico.
A questa azione dei deputati (106 voti, maggioranza semplice) si stanno studiando all’opposizione il risultato e le conseguenze che porterebbero queste decisioni e le eventuali attività da portare avanti, per finalmente raggiungere un epilogo definitivo delle spaventosa crisi che vive il Paese sudamericano. Certamente ci sarà una risposta forte dall’Esecutivo che non intende lasciare il potere in nessun caso.
La preoccupazione sulla pace e la tranquillità dei cittadini diventa sempre più grande, perché alla fine si teme che lo scontro diretto sarà inevitabile.
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