Leopoldo Lopez, tra i principali esponenti dell’opposizione al governo venezuelano di Nicolas Maduro, è stato scarcerato per motivi di salute, dopo oltre tre anni di prigione, e gli sono stati concessi gli arresti domiciliari.
“Leopoldo Lopez si trova nella sua casa di Caracas con Lilian (la moglie) e i suoi figli. Non è ancora libero, ma gli sono stati concessi gli arresti domiciliari. E’ uscito all’alba”, ha scritto su Twitter l’avvocato di Lopez in Spagna, Javier Cremades.
Da tempo l’opposizione definiva Lopez un prigioniero politico e diversi leader mondiali, fra cui il presidente Usa Donald Trump, avevano fatto pressioni per il suo rilascio.
Lopez, 46 anni, lo ribadiamo, già scontato tre anni in prigione per avere guidato proteste anti-governative e la sua scarcerazione giunge in un periodo in cui il Venezuela è alle prese con una vera e propria guerra civile.
Da oltre cento giorni il Paese sudamericano è in rivolta, nelle strade e nelle piazze di Caracas e non solo il popolo venezuelano continua a manifestare contro il dittatore Maduro.
“Felice che Leopoldo Lopez sia a casa”, ha twittato il premier spagnolo Mariano Rajoy, “ora vengano liberati anche gli altri prigionieri politici”, ha aggiunto. Juan Manuel Santos, presidente della Colombia, ha definito la scarcerazione di Leopoldo “una buona notizia”, per poi sottolineare: “Insistiamo affinchè Venezuela possa trovare una soluzione pacifica alla crisi attraverso il dialogo”.
Maurizio Macri, presidente della Repubblica Argentina, su Twitter commenta: “Siamo molto felici di sapere che Leopoldo Lopez sia a casa insieme alla sua famiglia. Ci aspettiamo che presto anche gli altri prigionieri politici possano fare lo stesso”.
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