Caos in Venezuela, tanto per cambiare, dopo le elezioni regionali. L’opposizione non ha riconosciuto i risultati ufficiali del voto di domenica, sul quale hanno espresso dubbi gli Usa, l’Ue, i governi di Spagna e Francia. I dodici paesi americani membri del Gruppo di Lima (Argentina, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Guatemala, Honduras, Messico, Panama, Paraguay e Peru’) hanno chiesto una verifica indipendente dello scrutinio, sottolineando che si sono registrate “manipolazioni ed irregolarità” durante la votazione.
Nicolas Maduro non ci sta. “Quello che dicono quelli del Tavolo dell’Unita’ Democratica (la coalizione di opposizione) e’ una menzogna globale: abbiamo vinto perche’ la maggioranza dei cittadini ha deciso di votare per i nostri candidati”, ha sottolineato.
Così il capo del governo venezuelano sfida l’Europa: l’Unione Europea può “decidere tutte le sanzioni che vuole” nei confronti del suo esecutivo, perchè “si sono lasciati possedere da una visione parziale e hanno rotto tutti i meccanismi di consultazione” bilaterali. “Spero proprio che cambino idea, e non si arrendano ai piani di Donald Trump”, ha detto Maduro in un incontro con la stampa straniera, durante il quale ha invitato l’Alto Rappresentante dell’Ue per gli Esteri, Federica Mogherini a incontrarlo “perche’ finora sembra che solo ascolti la destra venezuelana”.
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