“Oggi, in una fase in cui il Venezuela e’ attraversato da una crisi politica, economica e sociale profonda, con ripercussioni molto gravi sulla popolazione, fatta di lunghe file davanti ai supermercati, proteste spontanee, black out elettrici e emergenza sanitaria, pensiamo che il paese debba godere della massima attenzione della comunità internazionale e dell’Italia e debba poter contare sull’iniziativa politica e diplomatica del nostro Paese”. Così dichiarano Eugenio Marino, responsabile nazionale degli italiani all’estero del Pd, e Fabio Porta, deputato estero del PD dopo le manifestazioni del popolo venezuelano di Caracas e di molte città nel mondo dei giorni scorsi, tra le quali Roma, alla quale era presente anche Marino.
“Ognuno deve sentirsi partecipe di quanto avviene e fare ciò che è in suo potere per aiutare il Venezuela a uscire democraticamente e pacificamente da questa crisi. L’impegno del PD, dell’Italia, dell’Europa, della comunità internazionale tutta, deve essere quello di aiutare il dialogo pacifico e democratico tra Governo e Parlamento venezuelano. Deve essere invertita la rotta – proseguono Marino e Porta – che ha condotto al radicalizzarsi delle posizioni di governo e opposizione, che creano oggi continue e forti tensioni sociali e politiche”.
“Occorre ripartire da un reciproco riconoscimento delle parti. Il governo venezuelano deve fissare la data del referendum revocatorio. Referendum che, a nostro avviso, sarebbe politicamente significativo, ai fini della pacificazione nazionale, convocare entro l’anno. Infatti, come ha ricordato il Segretario generale dell’OSA Luis Almagro nella sua lettera aperta a Leopoldo Lopez del 22 agosto scorso, ‘qualsiasi soluzione di crisi istituzionale si risolve nella legittimità data dal popolo. Tutta la polarizzazione della dirigenza politica, che porta a una crisi, rende necessario consultare il popolo’”.
“Ci siamo impegnati, – concludono Marino e Porta – tramite il nostro Partito e il Parlamento e anche con la risoluzione parlamentare Porta, Quartapelle, Sereni e altri, ad incoraggiare il Governo, nella persona del suo Ministro degli esteri Gentiloni, a recarsi in Venezuela e contemporaneamente, a stimolare una delegazione di parlamentari italiani, per recarsi quanto prima in Venezuela, per incontrare i propri omologhi in base ad un’agenda di carattere parlamentare che ponga in essere con urgenza iniziative e interventi utili a favorire una soluzione pacifica della crisi politica e a risolvere la situazione umanitaria”.
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