A seguito delle gravi irregolarità verificatesi in occasione delle elezioni presidenziali del 28 luglio scorso in Venezuela, il Sen. Giulio Terzi (FdI) ha cofirmato una mozione, a prima firma della sen. Cinzia Pellegrino, con i colleghi Malan, Nastri, Matera, Satta, Scurria.
La mozione esprime sostegno all’opposizione democratica che denuncia da tempo brogli ed intimidazioni da parte del regime e respinge categoricamente l’esito comunicato dal Comitato Elettorale Nazionale secondo cui il presidente Nicolas Maduro avrebbe vinto le elezioni con il 51,2% dei voti, contro il 44,2% dell’oppositore Edmundo González Urrutia.
I senatori stigmatizzano la mancata autorizzazione alla candidatura dei due principali esponenti dell’opposizione Maria Corina Machado e Corina Yoris, l’assenza di missioni internazionali di osservazione elettorale e una forte censura mediatica, in violazione dell’Accordo di Barbados siglato nell’ottobre 2023 tra regime e opposizione per una soluzione pacifica alla crisi del Venezuela.
I firmatari richiamano le dichiarazioni di molti esponenti di governi e dell’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, e notano come diversi Paesi autoritari, in primis Cuba, Cina, Iran, Russia e Siria, si siano affrettati a comunicare la loro soddisfazione per la conferma di Nicolas Maduro alla presidenza del Venezuela fino al 2030.
Si ricorda inoltre che Argentina, Canada, Cile, Costa Rica, Ecuador, Guatemala, Panama, Paraguay, Perù, Repubblica Dominicana, Stati Uniti e Uruguay hanno chiesto di convocare una sessione straordinaria urgente dell’Organizzazione degli Stati Americani per affrontare “i risultati del processo elettorale in Venezuela” e che il 30 luglio il deputato Freddy Superlano, leader del partito di opposizione Voluntad Popular, è stato portato via dalla sua abitazione da alcuni funzionari incappucciati.
La mozione chiede dunque al governo di denunciare le responsabilità del regime di Maduro per il clima di guerra civile venutosi a creare nel Paese, soprattutto dopo l’invio di carri armati nelle città per sedare ogni protesta.
I firmatari denunciano la morte di 11 manifestanti e l’arresto di almeno 749 persone, che si aggiungono ai prigionieri politici già presenti nelle carceri venezuelane.
Infine, il testo esprime un parere politico volto a non riconoscere il risultato delle elezioni presidenziali e a rivedere a fondo la strategia europea nei confronti del Venezuela, promuovendo politiche di sostegno all’opposizione democratica.