Che forse forse la rivoluzione sta finendo. Intitolerei così un piccolo saggio sulle vicende venezuelane degli ultimi giorni, a partire da ciò che non è successo e Maduro voleva succedesse, per rimanere al potere.
La prima cosa che non è accaduta è che l’opinione pubblica internazionale prendesse le sue difese, l’antiamericanismo non ha fatto da traino, non è sceso in piazza nessuno a suo favore, e in Europa ci fu gente in piazza per Saddam Hussein.
La seconda è l’appoggio di Cina e Russia. C’è stato ma tiepido, arrivato con comunicati di funzionari di second’ordine. No, il Venezuela non sarà un campo su cui Cina e Russia alzeranno i toni con gli Stati Uniti, e di fatti Maduro non ha un vero e proprio fronte internazionale a suo favore, la stessa Europa è incredibilmente compatta nel voler una soluzione democratica al suo abuso di potere.
E quando parliamo d’Europa parliamo anche di Francia e Spagna, paesi con simpatie socialisteggianti e con uno zoccolo duro antiamericano.
L’Italia poteva fare meglio, ha perso un’occasione, salirà alla fine sul carro del vincitore. Non siamo una grande potenza, e bisogna farsene una ragione. Non sappiamo agire come tale.
INGERENZE? | Cari grillini, se avete dubbi chiedete agli italiani in Venezuela
Altra cosa che non è successa è che Trump dicesse qualche cosa grossolana sul Venezuela, tale da rinvigorire il fronte antiamericano interno. Trump è stato piuttosto attento, ma ha fatto capire che questa battaglia la porterà avanti fino in fondo, anche perché quasi vinta.
Maduro ha violato palesemente tutte le regole democratiche, il Paese è allo stremo, e la sua popolarità è inferiore a quella di Ceausescu. In tutto questo abbattere la dittatura venezuelana aiuterebbe Trump a recuperare qualche simpatia dei latinos.
La questione in parte è stata delegata a Marco Rubio, che è un anticastrista di ferro. Ma la cosa piu’ interessante è che ad occuparsi del Venezuela è stato nominato il falco di Raegan Elliot Abrams. Cioé il peggior incubo dei comunisti, l’uomo nero delle guerriglie centroamericane, il colpo di genio che ci voleva per dare il messaggio giusto al corrottissimo Diosdado Cabello (l’unico che vorrei vedere appeso a testa in giu’, Maduro lo salverei, non contava nulla, contavano solo i militari di Cabello che hanno distrutto il Paese e rubato all’infinito). E il messaggio è questo: qui finite male.
Non dimentichiamo che è cambiato in maniera totale il contesto internazionale. Le sinistre al potere in America Latina sono state spazzate via. Il Venezuela non ha più alcun appoggio, anche Cuba non è quella di Fidel Castro. Quindi sì, forse forse la rivoluzione sta finendo.