Josep Borrell, ministro degli Affari esteri spagnolo, parla chiaro: la crisi in Venezuela è a un “punto morto”. Borrell parla con la stampa dopo una riunione con il suo omologo del Paraguay, Luis Castiglioni.
“Le previsioni che abbiamo fatto sull’evoluzione degli avvenimenti non si sono realizzate e siamo in una situazione diversa da quella che speriamo”, ha riconosciuto.
Mentre il leader dell’opposizione Juan Guaidò è stato riconosciuto presidente ad interim da oltre cinquanta Paesi, tra i quali la Spagna, ma non dispone di alcun controllo dell’amministrazione, la situazione è, appunto, a un punto morto.
Oltre un mese dopo che Juan Guaidò, sostenuto dagli Stati Uniti, si è autoproclamato “presidente in carica”, il presidente socialista Nicolas Maduro è arroccato al potere, pur se indebolito. L’esercito gli resta nel complesso fedele e all’estero gode ancora del sostegno di Russia e Cina.
Borrell ha indicato che i Paesi Ue decideranno le prossime tappe da seguire dopo aver ricevuto le conclusioni della missione tecnica in Venezuela del Gruppo di Contatto Internazionale (Gic), che riunisce i Paesi dell’Ue e dell’America Latina.
Intanto il ministro degli Esteri brasiliano, Ernesto Araujo, ha affermato che l’arresto di Guaido’ al rientro nel suo paese porterebbe a una reazione del Brasile. Come noto, Guaido’ rischia di essere arrestato per essere uscito dal Paese violando le misure che erano state prese contro di lui.
Il ministro si e’ espresso al termine di un incontro con il vicepresidente della Repubblica, Hamilton Mourao, il giorno dopo la visita di Guaido’ in Brasile. Riferendosi al rischio di un arresto di Guaido’ al suo rientro in patria Araujo ha affermato: “Speriamo che non accada, sarebbe davvero assurdo”. Qualora pero’ dovesse scattare l’arresto “a quel punto dovremmo ovviamente organizzare una reazione, possibilmente coordinata con gli altri paesi del Gruppo di Lima”.
Gli Usa nel frattempo hanno imposto nuove sanzioni a sei alti responsabili della sicurezza venezuelana vicini a Nicolas Maduro per aver bloccato l’ingresso degli aiuti umanitari. L’inviato speciale Usa per il Venezuela Elliott Abrams si e’ detto preoccupato sulla capacita’ del leader dell’opposizione Juan Guaido’ di ritornare in patria in sicurezza.