L’Unione Europa, attraversi i suoi ministri degli Esteri, ha adottato oggi a Bruxelles delle sanzioni contro il Venezuela, tra cui un embargo sulle armi, con l’obiettivo di spingere il governo del presidente Nicolas Maduro ad avviare un dialogo con l’opposizione politica. Tali misure riflettono “la preoccupazione che ispira la situazione nel Paese”, secondo il testo delle conclusioni adottate stamane dai capi della diplomazia Ue.
“Si tratta di un embargo sulle armi e su materiali correlati che possono essere utilizzati per la repressione interna, nonché di un quadro giuridico relativo al divieto di entrare nell’Ue e al congelamento di beni”, si legge nel testo europeo.
“Queste misure saranno applicate in modo progressivo e flessibile e sono suscettibili di essere estese a coloro che sono coinvolti nella violazione dei principi democratici o dello stato di diritto e delle violazioni dei diritti umani” in Venezuela, avvertono i 28 Stati membri dell’Ue nelle loro conclusioni. Ma le stesse misure “possono essere annullate alla luce degli sviluppi nel paese, in particolare la conduzione di negoziati credibili e costruttivi, il rispetto per le istituzioni democratiche, l’adozione di un calendario elettorale completo e la liberazione di tutti i prigionieri politici”.
Le sanzioni che l’Unione europea ha adottato nei confronti del governo del Venezuela rappresentano una “decisione corretta e portano al cammino verso la democrazia”. Lo ha detto il presidente dell’Europarlamento
Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo, ritiene la decisione della Ue “corretta”, le sanzioni “portano al cammino verso la democrazia. Il Parlamento Europeo e’ stato il primo a chiederle e continuera’ ad appoggiare il popolo del Venezuela”, ha aggiunto il politico italiano. Il messaggio di Tajani è stato ripreso ampiamento dai media venezuelani e sudamericani in genere.
Discussione su questo articolo