La crisi in Venezuela non smette di mordere, così i Paesi della regione cercano soluzioni. Rappresentanti del governo venezuelano e dell’opposizione si incontreranno il prossimo 15 novembre nella Repubblica Dominicana per proseguire sulla strada del dialogo con l’obiettivo di superare la crisi politica che sta vivendo il paese latinoamericano.
Il ministro della Comunicazione Jorge Rodriguez, cinguettando su Twitter, ha confermato che il prossimo 15 novembre si troveranno in Repubblica Dominicana rappresentanti del governo venezuelano e dell’opposizione, per proseguire sulla strada del dialogo con l’obiettivo di superare la crisi politica che sta vivendo il paese latinoamericano.
Sarà proprio il ministro Rodriguez a essere a capo della delegazione governativa che prendera’ parte all’incontro. Rodriguez ha aggiunto che le parti sono all’opera per predisporre un documento congiunto che consenta di raggiungere un accordo “nel segno della convivenza e della pace che tanto amano e meritano i venezuelani”.
Nel mese di ottobre l’opposizione aveva deciso di abbandonare il dialogo, ma ieri nel corso di una conferenza stampa Luis Florido e Julio Borges, portavoce della Mesa de la Unidad Democratica (Mud), hanno garantito la volonta’ di riaprire il confronto con l’obiettivo di cambiare governo al Paese attraverso le elezioni.
Le elezioni presidenziali in Venezuela si terranno “in qualsiasi caso” entro il 2018 e le opposizioni stanno cercando, anche grazie a una sponda internazionale, una mediazione col governo per stabilire le condizioni del voto.
Intanto il presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, ha detto che il suo “peggiore incubo” e’ la situazione in Venezuela, giacche’ teme che la crisi politica, sociale ed economica che attraversa il vicino possa spingere milioni di persone a cercare rifugio nel suo paese.
“Se qualcuno mi chiedesse quale e’ il mio peggiore incubo risponderei che e’ il Venezuela, nel senso che se in Venezuela c’e’ una implosione non e’ che accoglieremo 500 mila persone, che sono quelle che abbiamo gia’ accolto. Saranno milioni, e questo creerebbe un problema per il nostro processo di pace e per la Colombia in generale”, ha detto Santos a Londra.
Discussione su questo articolo