Nichi Vendola, leader Sel e governatore della Puglia, intervistato dal quotidiano L’Unita’, si dice convinto che la seconda tornata delle amministrative darà un messaggio di riconferma delle prospettive del centrosinistra, cioè di quel progetto Italia Bene Comune al quale Sinistra ecologia e libertà è rimasta affezionata, anzi fedele. "Avremo un risultato importante dappertutto. Il centrosinistra, sfregiato a Roma, intesa come capitale politica italiana, risorge in ogni parte d’Italia perché non è una formula da laboratorio o uno spot del marketing politico, ma una straordinaria esigenza delle nostre popolazioni". E l’esempio più emblematico, per lui, è proprio Roma, dove "una destra affaristica ha portato al degrado assoluto la città". E sull’astensionismo commenta: "L’astensionismo segnala che sta continuando una caduta di credibilità della politica, che si verifica quando questa oscilla tra la rissa e l’abbraccio emergenziale. Al netto della buona volontà dei ministri e dello stesso premier, quello che si vede al governo è spaventoso. Si è perso un appuntamento storico, quello di liberarci di Berlusconi e dal berlusconismo, siamo ancora qui a parlare di Ruby e ruberie".
Su Scalfari, il quale dice che avrebbe votato Sel se non avesse rotto col Pd, commenta: "Sono molto gratificato dalle parole di stima di un Grande vecchio. Tuttavia per onestà intellettuale devo ricordare a me stesso e a lui che la coalizione Italia bene Comune aveva la sua ragion d’essere nella più radicale alternativa alla destra del ciclo berlusconiano. E che all’indomani del voto è il Pd che si è spaccato su quale linea dovesse prevalere. Una parte si è congedata dalle ragioni del centrosinistra non votando Prodi al Quirinale. E la nascita del governo Letta è stata costruita con la stessa tecnica comunicativa con cui era nato il governo Monti, cioè puntando sulla dimensione catastrofica. Oggi – conclude Vendola – c’è una strabiliante rimozione degli effetti reali del governo Monti, su cui si nota la limpidissima autocritica di Fabrizio Barca, vox clamantis in deserto. Il governo Letta produce molto dal punto di vista dell’esposizione mediatica ma assai poco nella concreta azione di governo. Non ha neanche indicato in maniera precisa e credibile la strada e i tempi del necessario risanamento e ha dissipato la dote, già scarsa, di consenso".
“Sono contento che Matteo Renzi con grande forza, mentre nel Pd prevale una maggiore titubanza, insiste sull’importanza della parola sinistra. Tornare a delineare un confine netto tra destra e sinistra e’ fondamentale”. E guardando all’attuale esecutivo: "Al netto della buona volonta’ dei ministri e dello stesso premier , quello che si vede al governo e’ spaventoso. Si e’ perso un appuntamento storico, quello di liberarci di Berlusconi e dal berlusconismo", rileva Vendola che sulla durata dell’esecutivo non fa previsioni: ‘c’e’ un collante che tiene insieme attori cosi’ diversi, che piu’ che la condivisione di un progetto e’ la paura di sbocchi futuri. La mia idea e’ che o rapidamente si inserisce un ingrediente di svolta nelle condizioni sociali del Paese oppure questo governo sarà travolto”.
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