La crisi in Medio Oriente con un’attenzione particolare alla Siria, la necessita’ di riaprire il dialogo tra israeliani e palestinesi, i rapporti tra Israele e la Santa Sede sono stati al centro dell’incontro oggi tra Papa Francesco e il presidente Shimon Peres. Il novantenne leader israeliano ha poi invitato ufficialmente il Papa a Gerusalemme. ‘La aspetto. Non solo io ma tutto il popolo di Israele’. Il Papa ‘ha accolto con gioia e disponibilita’ l’invito’ riferisce padre Federico Lombardi. Bergoglio dunque verosimilmente andra’ in Terra Santa ma non c’e’ per ora una data o un programma. D’altronde, ricorda padre Lombardi ‘tutti i Papi vanno volentieri in Terra Santa’. Un colloquio cordiale quello tra il Papa e il presidente israeliano durato oltre mezz’ora. Domani Peres sara’ invece ad Assisi per ricevere la cittadinanza onoraria per la pace e ‘li’ preghero’ per lei’, ha assicurato al pontefice.
Il Medio Oriente con i suoi conflitti mai superati e’ stato al centro del confronto. Si e’ parlato chiaramente della Siria per la quale c’e’, ha fatto sapere la Santa Sede, ‘particolare preoccupazione’; per superare il conflitto serve ‘una soluzione politica, che privilegi la logica della riconciliazione e del dialogo’.
Ma in primo piano anche le questioni che lacerano la terra di Peres e nell’udienza e’ emersa la necessita’ di ‘decisioni coraggiose e disponibilita’ da ambedue le parti’ per riaprire il dialogo tra israeliani e palestinesi. Anche ‘con il sostegno della comunita’ internazionale’, si deve raggiungere ‘un accordo rispettoso delle legittime aspirazioni dei due popoli e cosi’ contribuire risolutamente alla pace e alla stabilita’ della regione’, e’ l’auspicio del Papa e di Peres.
C’e’ poi la questione della citta’ di Gerusalemme e temi riguardanti specificamente i rapporti tra lo Stato d’Israele e la Santa Sede e tra le autorita’ statali e le comunita’ cattoliche locali. Dai cristiani della Valle del Cremisan Papa Francesco aveva proprio in questi giorni ricevuto un appello per dire una parola contro la costruzione del "muro" di difesa israeliano. C’e’ infine il problema ancora non risolto del Cenacolo sul Monte Sion. Per i pellegrini cristiani e’ un luogo santo fondamentale perche’ li’ si ricorda l’Ultima Cena di Cristo. Ma la presenza della tomba del re Davide, proprio nello stesso luogo, finora ha impedito la celebrazione delle Messe. Una ‘compromesso’ su questo punto – ha assicurato Peres – sarebbe ormai in dirittura d’arrivo.
Discussione su questo articolo