Papa Francesco, nel suo discorso dinanzi al presidente Giorgio Napolitano, ha affermato: “Sono lieto di cogliere questa occasione per esprimere la mia riconoscenza a Lei e a tutti gli italiani per l’affetto caloroso con cui mi hanno accolto dopo la mia elezione: mi hanno fatto sentire di nuovo a casa! Possa l’Italia essere sempre una casa accogliente per tutti!”.
"Il momento storico che stiamo vivendo e’ segnato anche in Italia, come in molti altri Paesi, da una crisi globale profonda e persistente, che accentua i problemi economici e sociali, gravando soprattutto sulla parte piu’ debole della società. Preoccupanti appaiono soprattutto i fenomeni quali l’indebolimento della famiglia e dei legami sociali, la decrescita demografica, la prevalenza di logiche che privilegiano il profitto rispetto al lavoro, l’insufficiente attenzione alle generazioni piu’ giovani e alla loro formazione, in vista anche di un futuro sereno e sicuro". Ecco perche’ secondo il Papa "in questo contesto, certo non facile, e’ fondamentale garantire e sviluppare l’impianto complessivo delle istituzioni democratiche, alle quali nei decenni trascorsi hanno contribuito in modo determinante, leale e creativo i cattolici italiani" e, inoltre, "i cattolici si impegnino in un cammino di rinnovamento spirituale". Papa Francesco ha quindi sottolineato come "non bisogna mai perdere le speranze. Anche il popolo italiano puo’ e deve superare ogni divisione e crescere nella giustizia e nella pace, continuando cosi’ a svolgere il suo ruolo peculiare nel contesto europeo e nella famiglia dei popoli e lavorare per creare una cultura dell’incontro". "In un "momento di crisi come l’attuale e’ dunque urgente che possa crescere, soprattutto tra i giovani, una nuova considerazione dell’impegno politico, e che credenti e non credenti insieme collaborino nella promozione di una societa’ dove le ingiustizie possano essere superate e ogni persona venga accolta e possa contribuire al bene comune secondo la propria dignita’ e mettendo a frutto le proprie capacita’".
“Nel mondo di oggi la liberta’ religiosa e’ piu’ spesso affermata che realizzata, e’ costretta a subire minacce di vario tipo e non di rado viene violata. I gravi oltraggi inflitti a tale diritto primario sono fonte di seria preoccupazione e devono vedere la concorde reazione dei Paesi del mondo nel riaffermare l’intangibile dignita’ della persona umana".
“La Sua visita, Signor Presidente, si inserisce in una storia di rapporti ormai lunga, e ancora una volta conferma, dopo vicende anche travagliate e dolorose, la normalita’ e l’eccellenza delle relazioni tra Italia e Santa Sede. Queste relazioni si sono sviluppate specialmente dopo la Conciliazione e l’inserimento dei Patti Lateranensi nella Costituzione italiana, e quindi, in un’ottica nuova, dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II e l’Accordo di revisione del Concordato”.
“Anche questa prima visita del Presidente al Papa, dopo la Sua partecipazione alla Messa per l’inizio del Ministero petrino, puo’ essere espressa efficacemente con l’immagine dei due colli, il Quirinale e il Vaticano, che si guardano con stima e simpatia”.
NAPOLITANO, PAPA FIGURA GIA’ CARA AGLI ITALIANI “La sentiamo profondamente vicino. Ella e’ gia’ diventata una figura familiare e cara agli italiani. Il rapporto tra Stato e Chiesa non e’ qualcosa di freddamente istituzionale ma qualcosa di molto sentito e radicato nella storia”. Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un passaggio del suo discorso in Vaticano.
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