Valter Lavitola è pronto a tornare in Italia, almeno secondo quanto si legge in un comunicato stampa che lo stesso Lavitola ha inviato alla redazione di Italiachiamaitalia.it: "Mi sono convinto che è necessario che io rientri in Italia per chiarire le vicende che mi vedono indagato", scrive l’ex direttore de L’Avanti, che aggiunge: "E’ chiaro che questo significa entrare in carcere. Non so per quanto, ma mi preparo al peggio".
Lavitola inizia il suo messaggio annunciando che trascorrerà "il fine anno con mio figlio e mia moglie. Non sono certo in vena di feste. Non potrò muovermi dall’Italia per un bel pò. Quindi sto cercando di pianificare il mio lavoro per molti mesi a venire. Chi lavora nella pesca e nel commercio ittico, conosce le variabili e i rischi che, se non gestiti, possono determinare veri disastri".
"Purtroppo ‘le mie floride disponibilità economiche’ non mi consentiranno di vivere di rendita. Prima – spiega Lavitola – c’era anche lo stipendio del giornale, speravo in un incarico da parlamentare e stavo avviando un promettente rapporto con Finmeccanica. E’ necessario che mi rimanga qualcosa di cui vivere quando questa storia sarà finita. La linea difensiva non necessita di video e settimane di preparazione. Ai magistrati parlerò di persona e non ci vorrà molto a chiarire tutto. Mi sono convinto che non avrei dovuto fare neppure le uscite pubbliche che ho fatto. Risponderò su tutto. In questi mesi non ho inteso beffare nessuno nè tantomeno inviare messaggi. Ho solo cercato di far sì che quando tutto sarà finito abbia di che vivere. Il mio primo istinto già a fine Agosto era di rientrare e chiarire. Certamente però, dopo mesi di assenza, il mio lavoro sarebbe andato a gambe all’aria (quando il gatto non c’è….)".
L’ex giornalista nel messaggio dice di star pensando "ad un video su tutta la vicenda, basato su analisi e documenti necessari a dimostrare la verità, sulle tante stupidate folcloristiche venute fuori in questi mesi sul mio conto. Questo potrebbe essere utile, solo dopo aver parlato con i magistrati e dopo che sarà tutto finito. Proseguendo con inutili "proclami" renderei più complesso il lavoro dei magistrati e del mio avvocato. Quindi l’accertamento della verità".
Valter Lavitola a questo punto pare sia proprio pronto a tornare nel BelPaese. E sarebbe anche ora.
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