L’iniziativa del Turismo delle Radici va valorizzata il più possibile. Gli italiani all’estero ed i loro discendenti devono poter vedere le terre di origine loro e dei loro antenati. E’ importante per gli italiani all’estero e i loro discendenti conoscere i luoghi delle proprie origini.
Sarei propenso ad estendere l’iniziativa anche per trattare il tema dell’emigrazione interna all’Italia, ai casi di coloro che, come i miei genitori, dal Mezzogiorno emigrarono al Nord.
Non si potrebbero fare delle iniziative simili a quelle del Turismo delle Radici per gli italiani all’estero anche per coloro che dal Mezzogiorno emigrarono al Nord?
Tra l’altro, questo fenomeno, purtroppo, è ancora presente. Sono ancora troppi i giovani abruzzesi, molisani, campani, lucani pugliesi, calabresi e siciliani che emigrano al Nord o che vanno all’estero. Questo impoverisce il Mezzogiorno. Ci sono tanti borghi abbandonati, tanto nel Sud quanto nel Centro-Nord. Penso ad un paese come Braia, frazione del Comune di Pontremoli, in Provincia di Massa e Carrara.
Non si potrebbe pensare di ridare vita a quei borghi con il Turismo delle Radici? Le idee ci sono. Basterebbe trovare il modo di metterle in pratica.