Dalla brandizzazione alla registrazione dei marchi Pinza e Pinsa Romana, fino al riconoscimento del Gambero Rosso come Top Italian Restaurant in Russia: la storia del successo di Valentino Bontempi non conosce confini. Ma qual è il segreto di questa Pinza che ha fatto impazzire i moscoviti? Lo racconta lo stesso Bontempi sulle pagine del 23 maggio di Brescia Oggi: “Innanzitutto utilizzo solo farine italiane del mio amico Alberto di Marco, un mix biologico in cui sono contenuti anche riso e soia, oltre ad un lievito madre di oltre 15 anni: impasto ad altissima idratazione, 32 ore minimo di lievitazione, cottura in forno elettrico. Ne esce un prodotto altamente digeribile, fatto con prodotti made in Italy al 100% perché io ho sempre lavorato per una cucina italiana senza compromessi ed importo tutto dal mio Paese”.
“La Pinza ha dato l’occasione ai russi di mangiare bene e italiano con una proposta per tutte le tasche: nei nostri ristoranti viene proposta in due misure e in 25 varietà. Le più amate? Quella con peperoni e salame piccante e la speck e tartufo: una rossa, l’altra bianca”.
“Il cliente viene, assaggia quella piccola, poi prova quella grande, e magari in seguito assaggia anche qualche piatto da un menù che va dall’antipasto al dolce. Le basi della Pinza, circa 120 mila al mese, vengono preparate nella fabbrica, poi abbattute, surgelate e distribuite nei locali in franchising”.