Su L’Eco di Bergamo si parla di un vademecum per le aziende italiane interessate a lavorare all’estero, iniziativa dell’ufficio Internazionalizzazione di Confartigianato Imprese Bergamo.
Si tratta di un “vademecum” in undici punti per orientare le imprese che intendono lavorare all’estero, tra normative diversificate, disposizioni e adempimenti che è necessario conoscere in modo approfondito per non incorrere in brutte sorprese (e poter allargare il proprio business su nuovi mercati).
L’ufficio ha anche promosso una campagna informativa specifica, mirata ai cinque paesi europei ritenuti più appetibili dagli artigiani bergamaschi che guardano oltre confine: Svizzera, Francia, Germania, Austria e Regno Unito.
“Anche per le imprese piccole e poco strutturate – sottolinea il presidente Giacinto Giambellini – l’internazionalizzazione può rappresentare un efficace strumento di ripresa post-pandemia. Il periodo che, speriamo, ci stiamo lasciando alle spalle ha infatti determinato una stagnazione del mercato domestico costringendoci a rivedere le nostre modalità operative. E in un contesto sempre più globale, competitivo e interconnesso, non si può guardare esclusivamente a un solo mercato. Tra l’altro, il valore del Made in Italy che tutti ci riconoscono per la sua qualità e unicità, è già un nostro elemento di forza che ci permette di essere competitivi”.