Il Prof. Alessandro Meluzzi, psichiatra ed ex parlamentare, è intervenuto su Radio Cusano Campus, intervistato da Daniel Moretti. Riguardo le norme sui vaccini contenute nel decreto Milleproroghe. “L’Italia è l’unico Paese europeo in cui ci sono 11 vaccini obbligatori – ha affermato Meluzzi -. Non se questo derivi dal fatto che il nostro è un Paese sommerso dall’immigrazione, il nostro sistema immunologico è particolarmente debole e ci sono tanti virus e tante malattie infettive, ma non credo. E allora uno dovrebbe chiedersi il perché di questo. Lungi da me criticare i vaccini perché questo in Italia vorrebbe dire essere espulsi immediatamente da tutti gli ordini dei medici del regno”.
“Quindi io dico: i vaccini sono una cosa meravigliosa, fanno benissimo, 11 vaccini in un corpo solo è un qualcosa che meriterebbe un congresso di immunologia per essere discusso. Sul tema della norma fatta dal governo, mi limiterei a dire questo: si dice che i vaccini devono essere fatti per garantire l’immunità di gregge, benissimo, può darsi che sia vero. Ma la cosa fondamentale è però che vige anche un principio in cui l’obbligatorietà delle cure in Italia vale soltanto per due criteri: quando ci si trova di fronte ad un TSO o vale nelle malattie infettive”.
“L’obbligatorietà esige una situazione di emergenza, io mi domando: c’è in Italia una situazione di emergenza vaccinale, infettivologica? Questa è la domanda. Evidentemente chi ha pensato che 11 vaccini debbano essere obbligatori pensa di sì, però allora dovrebbe spiegare qual è l’emergenza. Un Paese che ha ricevuto 1 milione di persone sconosciute arrivate dal Sahel è sicuramente un Paese in cui ci deve essere un livello di vigilanza elevatissimo, però questo bisogna spiegarlo alla gente perché se no siamo nell’imbroglio”.