L’export italiano vive un momento felice, nonostante il coronavirus non sia stato ancora sconfitto. Al successo delle eccellenze italiane nel mondo dedica un focus il Sole 24 Ore, che pubblica dati che non lasciano spazio a dubbi: il made in Italy accelera sul mercato nordamericano.
Si respirava ottimismo, a inizio febbraio, alle prime grandi fiere americane in presenza, affollate da imprese italiane. A Las Vegas, dal 6 all’8 febbraio, sventolava il tricolore sull’expo gastronomica maggiore degli Stati Uniti. Al Winter Fancy food show, infatti, il padiglione italiano era, come ai bei tempi pre-Covid, il più ampio spazio espositivo dell’area internazionale, con 85 imprese in vetrina (più tante altre fuori padiglione).
In 800 mq era rappresentata l’intera gamma del made in Italy agroalimentare, sotto il segno distintivo “The extraordinary Italian taste”.
In contemporanea, in Illinois, 54 piccole e medie imprese del settore moda e accessori affollavano il padiglione tricolore alla Chicago collective, la più prestigiosa fiera della moda uomo in Nord America. E un’altra trentina di aziende italiane erano presenti con un proprio stand.
Per entrambe le fiere, gli espositori italiani hanno goduto del sostegno dell’Ice (l’agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese), che a Chicago ha organizzato l’apprezzato padiglione tricolore all’insegna dell'”Extraordinary Italian style”.
La buona accoglienza riservata agli espositori italiani, registrata anche dai media locali e specializzati, è indice dell’alta reputazione del made in Italy negli Stati Uniti, che genera un business di assoluto rilievo.