L’ex-presidente americano Donald Trump è una figura diversa da quella del nostro compianto ex-premier Silvio Berlusconi, anche se i punti di contatto tra i due non mancavano.
C’è una cosa che li accomuna: il rapporto con la giustizia.
Com’è noto, Trump è stato incriminato con 37 capi di accusa, accusato di avere sottratto dei documenti importanti. Qui in Italia, il circo mediatico si scaglia contro di lui, come anche nel suo stesso Paese.
In realtà, gli ex-presidenti americani possono accedere ai documenti. Lo prevede l’ordinamento giuridico americano.
Trump vuole ricandidarsi alle elezioni presidenziali del 2024 e perciò non ci sta a farsi accusare di illeciti. E questo paga. Infatti, i sondaggi danno Trump in forte crescita.
Nella psicologia umana le persone tendono a schierarsi con chi è attaccato o con chi è percepito come colui che è attaccato. Inoltre, all’americano medio interessa fino ad un certo punto una questione come quella ucraina. Gli interessa di più la questione del lavoro e dei salari. Di conseguenza, se Trump toccasse questo tasto, potrebbe prendere altri punti in termini di consenso. Da qui al 2024 potrebbe accadere tutto.