Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sembra non avere il senso del limite. Il capo del governo americano di certo ci ha abituati alle sue uscite oltre il politicamente corretto, tuttavia stavolta le parole pronunciate sono davvero fuori luogo, oltre che assai volgari.
Parlando in una audizione con i senatori a Washington sul tema dell’immigrazione da Haiti, El Salvador e dall’Africa, il presidente americano, apparso particolarmente nervoso, ha usato un termine estremamente volgare, “shithole”.
“Non voglio immigrati da quei Paesi merdosi”, ha detto Trump. “Perché dovremmo volere immigrazione da questi paesi? Io ne vorrei di più da paesi come la Norvegia”.
Le Nazioni Unite hanno immediatamente censurato le parole di Trump: secondo il portavoce dell’ufficio Onu dei diritti umani Rupert Colville “si tratta di un pensiero vergognoso e scioccante, non si possono liquidare interi paesi e continenti come “shithole. Non c’è altra parola che si possa usare se non razzista”.
Torna dunque sulla scena il Trump razzista, senza scrupoli e senza vergogna. Adriano Espaillat, senatore repubblicano di origini dominicane, ha definito l’uscita del presidente Usa come “benzina sul fuoco, una frase non consona con il modo in cui un presidente si dovrebbe comportare”.