Ossessionati dai videogiochi, a tal punto da trasformare la propria casa mobile in una sorta di discarica e tenere due bambine imprigionate per tre anni in condizioni igieniche disastrose: e’ l’ultima storia di ordinaria follia che arriva dagli Stati Uniti.
Lester e Petra Huffmire, una coppia di 41 anni di Orange County, in California, passavano le proprie giornate a sfidarsi al videogioco di guerra ‘World of Warcraft’, mentre due piccole di eta’ compresa tra i 5 e i 10 anni erano segregate nel loro caravan, trasformato in un mucchio di spazzatura. Le autorita’ hanno confermato che le bambine sono parenti dei due, ma non si sa ancora se si tratti delle figlie.
Secondo quanto riportato dalla stampa americana, gli Huffmire sono stati arrestati dalla polizia, e ora rischiano sette anni di carcere per abuso di minore e restrizione della liberta’ personale. Gli agenti hanno fatto irruzione nel caravan, ad Anaheim, grazie alla segnalazione di un vicino, e una volta entrati nella casa-prigione si sono trovati di fronte ad una situazione di tremendo degrado: elettrodomestici con sopra muffa e ragnatele, pavimenti ricoperti da feci e immondizia mischiate ai vestiti. I servizi igienici erano inutilizzabili, e sotto un peluche sono stati trovati un mucchio di preservativi usati.
Le due bambine avevano i capelli arruffati, i denti marci e i piedi incrostati di sporcizia. ‘Non hanno mai frequentato la scuola – ha spiegato il vice procuratore distrettuale di Los Angeles Lori Smith – Erano molto pallide e malnutrite’. Mentre la casa andava in rovina trasformandosi in una discarica ambulante, e le piccole erano costrette a stare in casa con il divieto assoluto di uscire, l’unico pensiero dei due 41enni era quello di giocare compulsivamente a ‘World of Warcraft’, il gioco di ruolo diventato il centro delle loro giornate, e delle loro nottate. ‘Avrei dovuto chiamare la polizia molto tempo fa’, ha affermato la vicina Grace McKee. ‘Una delle bambine aveva uno sguardo terrorizzato, gli occhi enormi, sembrava malata’, ha aggiunto un’altra donna di nome McKayla Smith. ‘Mi fisso’ per un momento – ha continuato – poi immediatamente qualcuno ha tirato giu’ le tende urlando: ‘vieni via da quella finestra”.
Discussione su questo articolo