Jones, il religioso ultraconservatore della Florida, fece parlare di se’ la prima volta nel 2010, quando annuncio’ la sua intenzione di bruciare 200 copie del Corano in occasione del nono anniversario dell’11 settembre. Stavolta ha deciso di bruciare il libro sacro ai musulmani in segno di protesta per la detenzione di Youcef Nadarkhani, il pastore cristiano di origini iraniane detenuto a Teheran dal 2009. Nadarkhani e’ stato accusato di apostasia da un tribunale iraniano per essersi convertito al cristianesimo. Sul suo capo pende una condanna a morte, anche se Teheran ha offerto clemenza in cambio dell’abiura.
Terry ha bruciato il Corano durante una cerimonia davanti al Dove World Outreach Center di Gainesville. Ad assistere una ventina di persone. Oltre al testo sacro e’ stata data alle fiamme anche un’immagine del profeta Maometto. Tutta la sequenza e’ stata trasmessa in diretta su internet. ‘Non proviamo particolare gioia o piacere in questo gesto – ha detto il pastore – e preghiamo affinche’ la comunita’ musulmana si liberi dall’inganno dell’Islam, di Maometto e dalla morte e dalla distruzione che fin dagli inizi l’Islam ha causato’.
Poco piu’ di un anno fa, il 20 marzo, nello stesso luogo, Wayne Sapp, assistente di Jones, aveva dato alle fiamme una copia del Corano. Il gesto innesco’ una serie di violenze in Afghanistan con la morte di 12 persone. A distanza di qualche giorno, un uomo che indossava una divisa da poliziotto afghano sparo’ su due soldati americani uccidendoli.
A nulla sono valse le pressioni che addirittura il Pentagono avrebbe esercitato sul pastore Jones, per evitare di ripetere il tragico copione di un anno fa. Grande, infatti, e’ la preoccupazione per la sicurezza dei soldati americani in Afghanistan. Pressioni verso le quali JOnes si e’ mostrato sordo.
Immediate e dure le reazioni di condanna in tutto il mondo.
Geoff Tunnicliffe, della World Evangelical Alliance ha definito l’incidente ‘sbagliato e ingiustificato’. Oggi il governo iraniano in un comunicato ha detto che il rogo del Corano da parte del pastore e’ provocatorio e causera’ rabbia e risentimento in tutto il mondo mussulmano. ‘Non c’e’ dubbio che questo pastore americano da quattro soldi provochera’ un’ondata di odio religioso’, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano. Sotto accusa anche il governo americano colpevole di non aver impedito il gesto.
Discussione su questo articolo