Per andar e incontro alla nuova strategia militare, voluta da Barack Obama, il Pentagono si mette a dieta: il bilancio del 2013 sara’ di 613,4 miliardi di dollari, il 9% in meno – la prima volta in assoluto dal 2001 – rispetto a quanto stanziato per l’anno in corso, 671 miliardi. Di questi 88,4 per le missioni di combattimento, l’Afghanistan, contro i 125 del 2012. L’obiettiovo e’ tagliare 487 miliardi in 10 anni.
L’arma piu’ colpita’ sara’ l’esercito: le truppe di terra, saranno ridotte a quota 490.000, il 13% in meno, nel 2017, rispetto al picco di 570.000 del 2010; due brigate saranno ritirate dall’Europa ma non dall’Italia. Nella nuova visione del Pentagono il ‘fantaccino’ generico ed in parte anche il Marines (tagliati di 20.000 unita’ da 202.000 a 182.000) e’ considerato meno utile di droni, forze speciali, Aeronautica e Marina. Le sole aree dove la presenza delle forze armate Usa non subira’ riduzioni sono l’Asia-pacifico (dove gli Usa intendono fare fronte all’espansionismo ormai anche militare cinese), dove anzi saranno rafforzate, e il Medio Oriente. Lo ha reso noto il ministro della Difesa, Leon Panetta.
Il Pentagono intende anche ridurre di 259 miliardi di dollari in cinque anni i programmi di spesa. Il progetto piu’ colpito – non cancellato am che subira’ ritardi – e’ quello del costosissimo caccia-bombardiere di ultima generazione, l’F-35 Jsf (di cui l’Italia dovrebbe acquistare 131 esemplari). Gli Usa intendono rallentare il progetto, per effettuare altri test in modo da poter effettuare eventuali cambiamenti prima di avviare il piano di acquisti su larga scala che in totale prevede di comprare 2.443 F-35 per un totale di 323 miliardi di dollari, il piu’ grosso appalto militare della storia Usa.
Il Pentagono intende anche eliminare sei squadriglie di jet da combattimento (circa 120 aerei) ed una di addestramento (altri 10 jet); ritirare anticipatamente dal servizo attivo 7 incrociatori e ridurre gli ordini per altri navi da guerra Ma anche con tutti questi tagli gli Usa continueranno ad avere le piu’ potenti forze armati del Pianeta. Il loro eventuale nemico del futuro, la Cina, spende – "ufficialmente", sottolineano sempre da Washington – circa un quinto rispetto al bilancio Usa: 91,1 miliardi nel 2011 contro i 525 dell’America, senza contare la guerra in Afghanistan Per quanto riguarda la Marina gli Usa hanno 258 navi da guerra e il traguardo resta quello di raggiungere quota 313 malgrado la rinuncia a 7 incrociatori Nei piani futuri il Pentagono vorrebbe ritardare di due anni lo sviluppo di una nuova classe di sottomarini strategici a propulsione nucleare capaci di lanciare missili balistici intercontinentali (Slbm) armati di testata atomica.
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