Il presidente Obama dice sì ai matrimoni gay. La mia riflessione non è sull’omosessualità, ma sul consenso elettorale che ogni politico analizza prima di pronunciarsi su temi sociali così importanti. Negli USA (ma probabilmente in tutti i paesi occidentali) si parla di una percentuale di gay e lesbiche vicina al 10%, con punte del venti a San Francisco. E’ chiaro che un presidente che intende rimanere tale per un secondo mandato fa caso anche ai numeri. Si tratta di decine di milioni di voti che il mondo gay utilizza anche in politica.
Pur con molta cautela su statistiche e sondaggi, ho letto che circa il 20% degli americani è di fede musulmana. Se il metodo istintivo e opportunista della politica segue i principi da me ipotizzati, quando si tratterà di decidere se applicare o no la Sharia…, cosa deciderà il presidente degli Stati Uniti?
In alcuni paesi arabi la polizia ti arresta se trova in casa tua una bibbia; in alcuni paesi islamici lapidano una donna per adulterio; in alcuni paesi islamici si pratica l’infibulazione alle bambine, si proibisce la carne di maiale, si smontano naturalmente i crocifissi dalle pareti, è consentito avere più mogli, ecc.ecc.
Nei paesi islamici religione e Stato sono la medesima cosa. Quindi che futuro avranno i gloriosi Stati Uniti d’America… e il mondo intero?
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