Non condivido la decisione di Trump di impedire l’ingresso negli USA ai cittadini di sette diversi paesi a prevalenza musulmana perchè tutti considerati potenziali terroristi. Al di là degli aspetti etici – che contano – la trovo una scelta molto demagogica, perché, se pur comprendo la necessità di imporre dei filtri agli ingressi, non si può e non si deve mai generalizzare in una materia così delicata.
Anche se pare che la maggioranza degli americani sarebbe favorevole a questa stretta (secondo una ricerca Reuters/Ipsos pubblicata oggi il 49%, con il 41% di contrari e il 10% di indecisi) perché mai dovrebbe essere respinto, per esempio, un medico cristiano perseguitato in Siria, che parli perfettamente l’inglese e che quindi è sicuramente anti-ISIS al 100%, soprattutto se profugo per aver perso tutto proprio per aver combattuto i fanatici musulmani?
E’ evidente che non si può generalizzare, anche perché allora andrebbero applicate regole stringenti anche contro l’Arabia Saudita e altri paesi che finanziano l’ISIS.
Non si devono mai colpevolizzare tutti i cittadini di uno stato, ma eventualmente i singoli individui e comunque mai in base alla religione, ma alla loro situazione personale, che semmai va giudicata più attentamente e caso per caso. Con un pizzico di furbizia in più (per esempio stabilendo un periodo di adattamento per mettere a regime e verificare la concreta applicabilità delle nuove norme) si ottenevano gli stessi risultati evitando il linciaggio mediatico, visto che in parte Trump ha già poi dovuto fare retromarcia.
Con queste superficialità Trump si gioca la popolarità che ha indubbiamente riscosso e dà fianco a quelle critiche feroci – e spesso preconcette – subito espresse da buona parte di quella giunga dei media che gliela hanno giurata dal primo giorno e sono già tutti pronti e contenti di farlo a pezzi. Oltretutto così perdono alcuni concetti sacrosanti che Trump ha finalmente il coraggio di sostenere, come denunciare lo strapotere della Merkel in Europa e chiedere al nostro continente di essere un poco più coerente e risoluto, anche per la questione migranti.
Discussione su questo articolo