Libertà, uguaglianza e fraternità sono i principi ideologici della rivoluzione francese (1789) esportati dalla Francia negli USA e posti alla base della Dichiarazione dei Diritti americana. Di fraternità non se ne parla più, idea troppo onirica ed irrealizzabile, ma l’idea di libertà accompagnata dall’idea di uguaglianza è ancora fondamentale nella storia e nella politica dei popoli.
Siccome l’idea di uguaglianza è anch’essa irrealizzabile, all’idea di libertà si preferisce accompagnare oggi quella di solidarietà che, sebbene anch’essa carica di sogni, è traducibile in leggi che possono operare nella società per attenuare le differenze fra gruppi sociali, ed offrire ad una larga fascia della popolazione, quella che oggi si indica con l’espressione classe media, la possibilità di una vita migliore, più sicura, più ricca di stimoli, possibilità e cultura.
I tre incontri televisivi del Presidente Barak Obama con lo sfidante Mitt Romney programmati per il mese di ottobre, gireranno di sicuro intorno a questi temi. L’idea di libertà pura e semplice, intesa come libertà d’impresa privata, fonte di benessere per tutti, è sostenuta e difesa, in modo radicale ed esplicito, da Mitt Romney, miliardario mormone, ben noto per ricchezza accumulata in modo discutibile, elusione delle tasse ed affermazioni e gaffe indimenticabili.
L’altra idea, invece, quella della libertà accompagnata dalla solidarietà realizzata con leggi dello stato nel campo della finanza, sanità, istruzione e diritti civili è sostenuta dall’attuale presidente e già messa in pratica con parecchi provvedimenti di legge approvati dal parlamento nel primo mandato della sua presidenza. E siccome neppure il presidente degli USA può fare miracoli con la bacchetta magica, Obama ha chiesto agli americani altri quattro anni per portare avanti la sua opera. Per ora i sondaggi di opinione sembrano volgere a suo favore in alcuni degli stati incerti.
Subito dopo il primo incontro, tenuto a Denver, nella serata del 3 ottobre, per noi alle 3 di notte del 4 ottobre 2012, ricevo una brevissima lettera firmata dal Presidente: “Spero di averti reso orgoglioso di me spiegando la nostra visione di questo paese”. Segue la solita richiesta di contributi per la campagna.
La stampa, invece, dice: Romney vince il primo dibattito… Denver: game changer, il gol che cambia la partita… Romney sterza al centro e batte Obama nel primo dibattito TV… Il Presidente è rimasto passivo apparendo un non – leader.
Fra qualche giorno, passato l’effetto immediato dello spettacolo, si vedrà come l’incontro ha influenzato l’elettorato.
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