Anche Joe Arpaio, il controverso sceriffo piú cattivo d’America, appoggia Mitt Romney nella sua corsa per la Casa Bianca. Con la sua tradizionale spilla a forma di pistola sulla cravatta, questa icona dell’ultra destra sbarca alla Convention di Tampa per benedire il nuovo corso scelto dal Grand Old Party, anche in tema di immigrazione. Non e’ stato autorizzato a parlare dal palco, forse per non mettere in imbarazzo i delegati latini, tuttavia passeggia per il Tampa Bay Times Forum, e coglie l’occasione per un incontro con la stampa straniera. ‘Gia’ nel 2008 appoggiai Romney. E oggi sono pronto a fare lo stesso. E’ un uomo leale, perbene. Se il Congresso lo lascia lavorare, puó risolvere il problema dei clandestini’. Quindi attacca Barack Obama: ‘Mi dovrebbe dare una medaglia, premiarmi, offrirmi una birra alla Casa Bianca, per aver lottato contro il mercato della droga e aver difeso i nostri confini. Invece il Dipartimento di Giustizia mi sta indagando, solo per aver fatto sempre il mio dovere. Comunque non temo nulla, mi difenderó’. Ma anche su queste indagini, Arpaio vede ‘un disegno cospirazionista’. ‘Sono contento che in queste elezioni si parli molto del tema della lotta ai clandestini e ai mercanti di droga. Nel 2008 non ne voleva parlare nessuno. Ma sono un po’ sospettoso sui tempi. Perche’ solo ora stanno indagando sul mio operato, dopo decenni di intenso lavoro? Ma la risposta e’ chiara, c’e la politica di mezzo’. Quindi esclude che il suo endorsement possa allontanare ancora di piú Mitt Romney dall’elettorato latino, cruciale in vista delle elezioni del 6 novembre. ‘Leggo che solo il 38% degli ispanici voterebbe repubblicano. Ma chi li’ fa questi sondaggi? Io vedo molta gente che vuole salvare il suo lavoro, soprattutto latinos. E loro sono i primi che non vogliono che gli immigrati illegali entrino nel paese e rubino loro il lavoro’.
Da tempo, questo idolo dei Tea Party ha annunciato importanti sviluppi nelle indagini riguardo il famoso certificato di nascita di Barack Obama. Cosí, anche qui a Tampa, tutti vogliono sapere se queste rivelazioni arriveranno presto. Magari prima del voto. E lui, sempre piú misterioso, risponde laconico: ‘Work in progress, stay tune’, come dire ci stiamo lavorando, state in collegamento…’.
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