Ormai la notizia è confermata, la seconda conferenza mondiale dei giovani italiani nel mondo si terrà a Palermo dal 16 al 19 aprile 2019. In contemporanea pare si terrà anche una riunione plenaria del CGIE sempre a Palermo. L’evento è troppo importante per farci trovare impreparati. Non si può arrivare ad un doppio appuntamento di questa portata, senza avere le carte in regole come Regione nei confronti dei siciliani all’estero. Non ci si può fare trovare senza uno straccio di politica regionale che si occupi degli oltre 800.000 siciliani residenti all’estero ed in possesso di cittadinanza, senza parlare dei milioni di oriundi che guardano alla loro terra d’origine con rinnovato amore e passione.
Non possiamo certo arrivare a questi appuntamenti caricandoci sulle spalle una ennesima vergogna che vede l’emigrazione siciliana priva dell’importante strumento della Consulta Regionale, unica regione ad esserne priva.
Pensiamo proprio di no, pensiamo che questa grave lacuna vada prima possibile riempita evitando alla Sicilia una inammissibile vergogna, che certificherebbe che l’Isola che fu la prima a dotarsi di una legge per gli emigrati e di una Consulta per potere seguire e monitorare il fenomeno, dopo essere stata da esempio per le altre regioni, oggi sia fanalino di coda in tutto il contesto.
La Sicilia, infatti, non solo al momento non ha la sua Consulta, ma si trova anche nelle condizioni di avere una legge completamente inapplicata e svuotata da ogni sua funzione. Al fine di evitare tale incresciosa situazione, da un canto, ma anche per prepararci all’importante evento, ci siamo subito attivati chiedendo un incontro all’Assessore della Famiglia delle Politiche Sociali e del Lavoro.
Un incontro hanno chiesto anche i Parlamentari siciliani eletti all’estero, giustamente interessati a capire cosa pensa la Regione dei propri corregionali emigrati, quale politica intende sviluppare per venire incontro alle esigenze di tanti giovani che guardano alla terra dei loro genitori in cerca delle proprie radici.
Per altre vie, anche per rafforzare la nostra azione, abbiamo chiesto a deputati vicini agli emigrati, di attivarsi per vedere se è possibile in sede di variazione di bilancio, inserire i fondi necessari a riunire ed insediare la Consulta Regionale dell’Emigrazione e dell’Immigrazione.
Tutto ciò evidentemente dopo avere fatto i necessari passaggi propedeutici al nuovo necessario decreto di nomina considerato che l’ultimo è abbastanza datato visto che risale al 2010 ed il penultimo risale addirittura al 2000, quando con entrambi si è proceduto alla nominato di una consulta scaduta nel 1999 e da allora mai riunita e tanto meno mai insediata.
Ce la faremo? Speriamo proprio di sì. Non possiamo certo arrivare ad un importante evento come quello previsto per il prossimo aprile facendoci trovare senza una Consulta e senza una legge a tutela dei siciliani all’estero.