Ultimamente ci sono stati tre fatti inquietanti e, se mi è concesso, vergognosi per un paese che si considera civile e "Patria del Diritto". Il primo è la motivazione con la quale il Csm ha assolto il giudice Esposito dall’accusa di "violazione del riserbo" scaturita a seguito di una sua intervista al Mattino circa le conclusioni del processo a carico di Berlusconi, prima che venissero rese note le motivazioni della sentenza. La motivazione addotta parla di una specie di "legittima difesa circa il futuro e probabile attacco mediatico"; potevano almeno spremersi le meningi e trovarne una che facesse ridere ed indignare di meno.
Il secondo è la disdicevole comparsata televisiva su Sky del procuratore capo di Milano, il quale ha definito "vergognose le critiche" rivolte alla sua collega Boccassini a seguito dell’assoluzione definitiva di Silvio Berlusconi. L’illustre procuratore capo non ha detto una parola circa l’immensa spesa e disdoro che l’inutile processo, basato su fatti che non sussistono, ha procurato all’Italia ed alle persone coinvolte e sul perchè il caso fu affidato alla Boccassini dato che costei faceva parte del pool antimafia, come se a Milano non ci fosse necessità di indagare, ed a fondo, su tale settore. E’ stata una penosa comparsata televisiva che non andava fatta, mentre sarebbero state opportune le scuse per il deplorevole ed indecente polverone sollevato.
La terza, forse la più ridicola ed arrogante, è l’esternazione del presidente dell’Anm: "Uno stato che funzioni dovrebbe prendere a schiaffi i corrotti e accarezzare chi esercita il controllo della legalità. Invece, i magistrati sono virtualmente schiaffeggiati e i corrotti accarezzati". L’illustre magistrato dovrebbe ben spiegare come si può parlare di "controllo della legalità" quando per incapacità e/o per fini personali, di esempi purtroppo ce ne sono in abbondanza, si abusa di un potere per rovinare persone, spingerle anche al suicidio ed alterare gli equilibri politici di un paese.
Ad onor del vero c’è da dire che la colpa non è della magistratura, poichè essa ha usato e sta usando i mezzi che una politica corrotta ed istituzioni ancor più corrotte le hanno dato per poter continuare a fare in propri comodi, in quanto, in mancanza idee ed anche per la netta consapevolezza di non valere nulla, si sono dovuti avvalere dell’operato di alcune toghe per raggiungere l’agognata poltrona. Un esempio dell’inettitudine di alcuni nostrani politici, della gente da salotto democratico corretto e chic, di akkulturati che parlano solo perchè hanno la bocca ed alcuni conduttori televisivi, "longa manu" dei politici, l’hanno data all’indomani dell’assoluzione di Berlusconi da parte della Corte di Cassazione: hanno subito gridato allo scandalo quando fino ad un secondo prima sostenevano che le sentenze vanno solo rispettate e non criticate ed alla fine, presi dalla disperazione, hanno "sentenziato" che rimane sempre una questione di "moralità".
Vediamo chi sono questi che parlano di morale calpestata. In primis abbiamo il giornale della Cei, proprio di quella casta che ha tollerato e/o non visto le tante scempiaggini dei preti pedolfili. Parlano di morale coloro che nulla hanno fatto per vederci chiaro sul presunto ribaltone del 2011: il silenzio in tal caso è vergognosa ammissione. I novelli moralisti ritengono normali i rimborsi forfettari che i superpagati politici hanno ricevuto, vds Napolitano, e ricevono. E’ forse un segno di moralità elargire pensioni di 496€/m mentre per l’italico concetto dei diritti acquisiti si elargiscono vitalizi a volte anche reversibili. E’ morale che il Parlamento abbia uno staff sanitario di inusitata efficienza, mentre in alcuni Pronto soccorso si muore per mancanza di attrezzature, di personale e di spazio? E’ morale farci inondare di immigrati clandestini tra i quali si nascondono magari mascalzoni e fanatici dell’Isis? E’ morale per queste menti malate il comportamento di quei magistrati che facevano tintinnare le manette per ottenere confessioni o di quelli che hanno lasciato in galera persone e sono andati in vacanza? Questa non è moralità ma solo inciviltà.
Si parla di moralità, ma nessuno rammenta il grave fatto di quando un governo di sinistra alterò la contabilità di stato per entrare in Europa. Si parla di moralità, ma nessuno contesta allo stato il fatto di non costituirsi parte civile per il danno enorme che l’agenzia Standad & Poors causò all’Italia declassandola, favorendo così le condizioni per il pagamento di oltre due miliardi di euro a Morgan Stanley, la banca controllante S&P, somma versata senza batter ciglio da Monti. Che dire dell’immoralità criminosa che riguarda il business degli immigrati?
A 70 anni dalla fine della guerra ci si scapicolla per andare a commemorare i vari caduti che facevano la guerra in borghese, i cittadini vittime delle rappresaglie nazifasciste, ma non una parola fino ad oggi è stata consumata per ricordare le vittime, militari e civili, dei " nobiluomini in abiti borghesi" passati poi per eroi. Naturalmente di queste immoralità disgustose, che riguardano tutti i partiti non si può e non si deve parlare, in quanto in esse sguazza la peggior politica e l’unico credo che gli akkulturati possiedono. Possibile che coloro che si guadagnano la giornata palesando in televisione il loro sconcerto per "l’immoralita", tutta da dimostrare , che si sarebbe consumata in un’abitazione privata, non abbiano un briciolo di senso civico ed un barlume di moralità per parlare dei fatti altamente immorali e lesivi per l’Italia tutta e, soprattutto, non abbiano un minimo di dignità di fare un serio esame di coscienza? Ho la netta impressione che questi attuali moralisti, di facciata e di parte, siano solo il peggio che una società mentalmente corrotta possa partorire.
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