Il ruolo dei parlamentari eletti all’estero è destinato ad assumere maggiore forza in questa legislatura, se tutto andrà come deve andare. Per la prima volta nella storia abbiamo uno degli eletti all’estero al governo, il sottosegretario agli Esteri Sen. Ricardo Merlo. L’On. Gugliemo Picchi, non eletto all’estero alle ultime Politiche ma da 12 anni parlamentare della ripartizione estera Europa, è anche lui sottosegretario agli Esteri.
Non solo. L’attuale presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha detto nel suo discorso per la fiducia che questo governo ascolterà le istanze degli eletti all’estero. Tanta roba davvero.
Siamo sorpresi, positivamente, dall’atteggiamento dell’esecutivo verso il mondo dell’emigrazione. E non siamo gli unici ad esserlo. Proprio qualche giorno fa in un editoriale firmato da Mauro Bafile su La Voce d’Italia si leggeva “M5S e Lega hanno sorpreso con la nomina a sottosegretario agli Esteri di uno dei 18”.
Da non dimenticare, inoltre, il fatto che per la prima volta alcuni dei punti che più da vicino interessano gli italiani all’estero sono stati messi nero su bianco in un contratto di governo, il vademecum dell’esecutivo gialloverde, con gli obiettivi che il governo vuole portare avanti. Ebbene, come è noto, in quel contratto si parla esplicitamente di italiani nel mondo, di lingua e cultura italiana oltre confine, di rete consolare, di made in Italy.
Ecco, se il buongiorno si vede dal mattino, il ruolo degli eletti all’estero sta prendendo una piega molto, ma molto buona. E se siamo arrivati fin qui lo dobbiamo certamente a chi nel corso degli ultimi dieci anni si è battuto per trovare la strada giusta, quella che portasse gli italiani nel mondo nella stanza dei bottoni.
Adesso dipenderà da tutti gli eletti all’estero saper fare squadra e cogliere l’occasione, perché al di là delle divergenze politiche alla Farnesina ci sono due persone, Merlo e Picchi, che di italiani all’estero e Sistema Italia nel mondo ne capiscono certamente più di chiunque altro abbia ricoperto il loro stesso incarico.
Questa, amici, è una opportunità da cogliere al volo, da non lasciarsi scappare, per vedere finalmente se insieme si riuscirà a dare risposte a quegli italiani che vivono all’estero e ancora sperano in una qualità di vita migliore, soffrono per servizi consolari non adeguati alle loro esigenze e aspettano che i loro diritti vengano riconosciuti e difesi come avviene per i nostri connazionali che vivono in patria. Sarà un impegno di tutti noi e una vittoria per tutti noi.