“Il mondo della politica continua ad ignorare la burocrazia e le lobby dei professori che, a loro volta, continuano ad ignorare le leggi e a creare regolamenti punitivi per lo sviluppo del mondo accademico nazionale. Tutti hanno capito che le migliori università telematiche superano qualsiasi università classica e per questo continuano a ‘piovere’ regolamenti assurdi e medioevali che impediscono ai privati e alle telematiche di continuare ad esistere”.
È quanto denuncia il fondatore e presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, Stefano Bandecchi, dopo la presentazione in Commissione al Senato di un emendamento che potrebbe escludere le ‘telematiche’ dalla possibilità della doppia iscrizione contemporanea a corsi di laurea o master universitari.
Il disegno di legge in questione è il n. 2415, dal titolo “Disposizioni in materia di iscrizione contemporanea a due corsi di istruzione superiore”, approvato alla Camera dei Deputati lo scorso 12 ottobre e ora al vaglio della Commissione Istruzione pubblica e Beni culturali del Senato. L’articolo 1 stabilisce che “ciascuno studente può iscriversi contemporaneamente a due diversi corsi di laurea, di laurea magistrale o di master, anche presso più università, scuole o istituti superiori ad ordinamento speciale” e che la doppia iscrizione “è consentita presso istituzioni italiane ovvero italiane ed estere”. Una proposta di modifica, presentata dalla senatrice del Gruppo Misto Bianca Laura Granato, chiede però senza mezze misure “ad esclusione degli istituti telematici”.
“Il ddl – afferma Bandecchi – è certamente una proposta interessante e seria, che permetterebbe ai cittadini italiani, come già avviene in Europa, di frequentare contemporaneamente due corsi di laurea o un corso di laurea e un master. Ma l’emendamento che esclude le università telematiche è un’offesa”. “Le telematiche – prosegue il presidente del CdA di Unicusano – sono odiate a tal punto che qualcuno si spinge a dire che un cittadino possa frequentare due corsi in presenza, per assurdità uno a Milano e uno a Palermo, ma non due corsi presso un’università telematica, che invece possono essere erogati ovunque”.
Unicusano rivela che l’emendamento, qualora passasse, penalizzerebbe anche i circa 30mila studenti già iscritti all’ateneo. Nei giorni scorsi la Niccolò Cusano ha criticato anche l’esclusione delle telematiche dall’iniziativa “PA 110 e Lode”, il Protocollo siglato da Pubblica Amministrazione e atenei per consentire a tutti i dipendenti pubblici di usufruire di un incentivo per l’accesso a corsi di laurea e master. L’ateneo online ha diffuso anche un memorandum redatto da uno studio legale che evidenzia elementi di illegittimità.