II tema delle unioni civili torna a infiammare la politica. L’idea che la proposta del governo possa ricalcare il testo Cirinnà trova un muro fra gli alleati, e anche il riferimento di Matteo Renzi – nell’intervista ad "Avvenire" – alle "civil partnership" sul modello tedesco incontra molti no. E il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi (Ncd), in un colloquio con "Avvenire", è molto netto: mai la linea della Germania, che introduce un simil-matrimonio per coppie omosessuali: "In attesa che arrivi la proposta per discuterne in concreto, noi ripetiamo che non siamo disponibili a forme di ‘matrimonio-fotocopia’, ma ad individuare nel codice civile le carenze rispetto alle tutele di alcuni diritti individuali e a regolamentarli con maggiori tutele”.
“Già alla nascita del governo Renzi, come Ncd avevamo indicato la nostra disponibilità, ponendo paletti chiari: il contratto matrimoniale, riconosciuto dalla Costituzione, è solo quello tra uomo e donna; da ciò discendono la possibilità di adozione solo per marito e moglie e la reversibilità della pensione, paletto importante perché concorre a riconoscere la funzione sociale della famiglia. C’è un budget stretto e ci sono priorità. Per noi, e mi auguro anche per Renzi, la cosa più urgente da fare è sostenere le famiglie. Le famiglie sono sempre state, e l’hanno mostrato ancor più in questa crisi economica, il vero sostegno di questo Paese. Perciò occorre mettere in campo interventi per rafforzarne la funzione sociale, come la riproposizione del quoziente familiare o la defiscalizzazione dei soldi spesi per l’educazione e la formazione dei figli, o ancora gli incentivi e i premi per la natalità, come si fa in Francia. Il premier dovrà capire, non ci sono altre strade".
Discussione su questo articolo