“I cittadini europei residenti nel Regno Unito devono smetterla di trattare la Gran Bretagna come il loro Paese”. Queste le inaccettabili parole del premier britannico Boris Johnson l’altro ieri. Una vera umiliazione, un insulto ai 3 milioni di europei, ai 700 mila italiani che abitano in quel Paese. I dati dimostrano che gli europei residenti nel Regno Unito hanno portato oltre 20 miliardi all’erario britannico al netto dei trasferimenti e hanno contribuito a fare grande quel Paese: danno più di quello che ricevono. Mi auguro quindi che il Presidente Conte possa dire al Premier Johnson – durante i lavori del Consiglio Europeo – che non si deve permettere di trattare così i cittadini europei e che essi non sono una pedina negoziale. E proprio al Consiglio europeo di domani il tema Brexit sarà centrale contemporaneamente alle elezioni generali britanniche, giudicate da molti opinionisti le elezioni più importanti per quel Paese dal dopoguerra: i cittadini britannici non soltanto dovranno scegliere sulla questione Brexit, ma anche su due visioni opposte di sviluppo per il loro Paese”. Cosi l’On. Massimo Ungaro, deputato di Italia Viva eletto nella Circoscrizione Estero-Europa sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 e 13 dicembre.
“Sarà poi necessario, come ho chiesto in Aula al Presidente Conte – conclude l’On. Ungaro – valutare le future politiche per l’immigrazione del Regno Unito. Come verranno trattati i cittadini europei che arriveranno in Gran Bretagna dopo la Brexit? Queste valutazioni non possono essere escluse dal negoziato sulla relazione futura tra Unione europea e Regno Unito: oltre alla linea ‘zero tariffe, zero quote, zero dumping’ occorre valutare tutti gli aspetti che verranno.Ieri il Primo Ministro Johnson ha usato una ruspa per sfondare un muro di gomma, chiedendo agli inglesi di permettergli di completare la Brexit, come se la Brexit fosse la panacea di tutti i mali. Ruspa di governo, mi chiedo se la Lega in Italia abbia in mente questo come canovaccio per il nostro Paese”.