Una tragedia immane. L’Italia intera ha il dolore nel cuore per le vittime dell’incidente aereo, tra cui otto italiani, che ha coinvolto il Boeing 737 della Ethiopian Airlines, precipitato in Etiopia.
Tra gli italiani che hanno perso la vita c’è anche Sebastiano Tusa, archeologo marino di fama internazionale e assessore ai Beni culturali della Regione Sicilia.
Tra le vittime il presidente della Onlus Africa Tremila con sede a Bergamo, sua la moglie e il tesoriere della stessa associazione. Anche tra le altre quattro vittime ci sarebbero membri di Ong e di organizzazioni internazionali impegnate in Africa.
Tra i morti italiani anche cittadini romani, tra cui Virginia Chimenti, funzionaria consulente del Budget officer del WFP dell’Onu. Era laureata all’Universita’ Bocconi. Deceduta nel tragico schianto anche Maria Pilar Buzzetti. Da giovanissima si occupava di cooperazione e da anni lavorava al World Food Programme dell’Onu. Non era sposata e non aveva figli.
“Cordoglio per le 157 vittime dell’incidente aereo di Addis Abeba in #Etiopia. Profondo dolore per l’Italia e per Roma. Sono vicina alle famiglie dei nostri concittadini coinvolti nella tragedia del Boeing 737”. Cosi’ su Twitter la sindaca di Roma Virginia Raggi.
Sul fronte delle prime indagini sul disastro aereo, si e’ appreso che il pilota del volo Ethiopian Airlines precipitato aveva comunicato difficolta’ e chiesto il permesso di tornare indietro subito dopo il decollo. Lo ha reso noto il ceo della Ethiopian, Tewolde Gebremariam in una conferenza stampa ad Addis Abeba.
Il pilota aveva ricevuto l’autorizzazione a rientrare, ma non ha fatto in tempo. “I controlli e la manutenzione di routine effettuati sul velivolo non hanno mai rivelato alcun problema”, ha sottolineato il manager che ha specificato che il Boeing 737 “era un aereo nuovo di zecca consegnato alla compagnia nel novembre del 2018″.