I ricercatori dell’università statunitense di Urbana, in Illinois, hanno inventato un tatuaggio temporaneo – i “trasferelli”, se volete, i tatuaggi per bambini che si applicano con un po’ d’acqua e se ne vanno dopo qualche doccia – che permette di misurare battito cardiaco, attività cerebrale e movimenti muscolari.
Si tratta di un "sistema epidermico elettronico": un mini-sensore che lascia completa libertà di movimento al paziente garantendo però ai medici un monitoraggio costante.
La novità sta nel fatto che, anziché applicare i circuiti elettronici su un materiale flessibile da poggiare sulla pelle (come accade coi “cerotti-sensori”, già utilizzati per il controllo a distanza di pazienti cardiologici), i ricercatori hanno deciso di creare un chip esso stesso elastico.
Il prototipo, presentato di recente sulle pagine di Science, è composto di “fili” in silicio e arsenidio di gallio più sottili di un capello, con l’aspetto di un fiume tortuoso.
"Un circuito così, simile alle molle di un materasso, risulta estremamente cedevole. Può essere allungato o contratto, torna sempre nella posizione iniziale: è duttile come la pelle e ciò fa sì che si possa “indossare” senza accorgersene", spiega Domenico Caputo, docente di ingegneria biomedica al Dipartimento di Ingegneria Elettronica dell’università La Sapienza di Roma.
"Il dispositivo – aggiunge il professor Caputo – ha anche una piccolissima cella solare, per cui non dipende da batterie o da elettricità esterna, e una microscopica antenna che trasmette a un computer i dati registrati. Il tutto è montato su un elastomero, un materiale simile al silicone che aderisce bene alla pelle: il risultato è un ‘tatuaggio’ temporaneo che elimina qualunque fastidio o imbarazzo per il paziente rendendo più realistici i risultati del monitoraggio. Un sensore più visibile o scomodo può infatti produrre una risposta psicologica che ‘inquina’ i test", prosegue il docente.
Il chip può essere, dunque, nascosto in un tatuaggio di qualsiasi forma, applicabile ovunque: come un "trasferello". Per attaccarlo basta passare un dito bagnato sopra il foglietto protettivo, che così si dissolve, e lasciarlo poi asciugare all’aria. Può rimanere sulla pelle qualche giorno, ma la trasmissione del segnale resiste 24 ore, molto meno rispetto agli attuali “cerotti” per il monitoraggio cardiologico che funzionano anche per una settimana.
"Per rendere utile più a lungo il tatuaggio elettronico bisognerà ovviare alla presenza delle cellule morte che si staccano dalla pelle e impediscono una corretta trasmissione del segnale", osserva l’ingegnere.
Anche la comunicazione senza fili con il computer esterno va migliorata, ammettono i ricercatori; tuttavia sono già molti i dati che si ottengono con il sensore, utilissimo ovunque si voglia essere meno invasivi possibile (come per tenere sotto controllo parametri vitali dei neonati o analizzare pazienti con apnee notturne).
Oltre al battito cardiaco, temperatura, attività cerebrale e forza muscolare, il "trasferello tecnologico" può riconoscere i movimenti delle corde vocali. Applicato sul collo di alcuni volontari ha dimostrato, infatti, di saper interpretare le parole che si intendono pronunciare.
Da qui a “tradurre” in un discorso computerizzato ciò che vorrebbe esprimere chi ha difficoltà a parlare il passo potrebbe essere breve.
Un giorno potremo tatuarci sul braccio informazioni sanitarie essenziale…o magari un chip per ascoltare la musica!
I ricercatori dell’università statunitense di Urbana, in Illinois, hanno inventato un tatuaggio temporaneo – i “trasferelli”, se volete, i tatuaggi per bambini che si applicano con un po’ d’acqua e se ne vanno dopo qualche doccia – che permette di misurare battito cardiaco, attività cerebrale e movimenti muscolari.
Si tratta di un "sistema epidermico elettronico": un mini-sensore che lascia completa libertà di movimento al paziente garantendo però ai medici un monitoraggio costante.
La novità sta nel fatto che, anziché applicare i circuiti elettronici su un materiale flessibile da poggiare sulla pelle (come accade coi “cerotti-sensori”, già utilizzati per il controllo a distanza di pazienti cardiologici), i ricercatori hanno deciso di creare un chip esso stesso elastico.
Il prototipo, presentato di recente sulle pagine di Science, è composto di “fili” in silicio e arsenidio di gallio più sottili di un capello, con l’aspetto di un fiume tortuoso.
"Un circuito così, simile alle molle di un materasso, risulta estremamente cedevole. Può essere allungato o contratto, torna sempre nella posizione iniziale: è duttile come la pelle e ciò fa sì che si possa “indossare” senza accorgersene", spiega Domenico Caputo, docente di ingegneria biomedica al Dipartimento di Ingegneria Elettronica dell’università La Sapienza di Roma.
"Il dispositivo – aggiunge il professor Caputo – ha anche una piccolissima cella solare, per cui non dipende da batterie o da elettricità esterna, e una microscopica antenna che trasmette a un computer i dati registrati. Il tutto è montato su un elastomero, un materiale simile al silicone che aderisce bene alla pelle: il risultato è un ‘tatuaggio’ temporaneo che elimina qualunque fastidio o imbarazzo per il paziente rendendo più realistici i risultati del monitoraggio. Un sensore più visibile o scomodo può infatti produrre una risposta psicologica che ‘inquina’ i test", prosegue il docente.
Il chip può essere, dunque, nascosto in un tatuaggio di qualsiasi forma, applicabile ovunque: come un "trasferello". Per attaccarlo basta passare un dito bagnato sopra il foglietto protettivo, che così si dissolve, e lasciarlo poi asciugare all’aria. Può rimanere sulla pelle qualche giorno, ma la trasmissione del segnale resiste 24 ore, molto meno rispetto agli attuali “cerotti” per il monitoraggio cardiologico che funzionano anche per una settimana.
"Per rendere utile più a lungo il tatuaggio elettronico bisognerà ovviare alla presenza delle cellule morte che si staccano dalla pelle e impediscono una corretta trasmissione del segnale", osserva l’ingegnere.
Anche la comunicazione senza fili con il computer esterno va migliorata, ammettono i ricercatori; tuttavia sono già molti i dati che si ottengono con il sensore, utilissimo ovunque si voglia essere meno invasivi possibile (come per tenere sotto controllo parametri vitali dei neonati o analizzare pazienti con apnee notturne).
Oltre al battito cardiaco, temperatura, attività cerebrale e forza muscolare, il "trasferello tecnologico" può riconoscere i movimenti delle corde vocali. Applicato sul collo di alcuni volontari ha dimostrato, infatti, di saper interpretare le parole che si intendono pronunciare.
Da qui a “tradurre” in un discorso computerizzato ciò che vorrebbe esprimere chi ha difficoltà a parlare il passo potrebbe essere breve.
Un giorno potremo tatuarci sul braccio informazioni sanitarie essenziale…o magari un chip per ascoltare la musica!
I ricercatori dell’università statunitense di Urbana, in Illinois, hanno inventato un tatuaggio temporaneo – i “trasferelli”, se volete, i tatuaggi per bambini che si applicano con un po’ d’acqua e se ne vanno dopo qualche doccia – che permette di misurare battito cardiaco, attività cerebrale e movimenti muscolari.
Si tratta di un "sistema epidermico elettronico": un mini-sensore che lascia completa libertà di movimento al paziente garantendo però ai medici un monitoraggio costante.
La novità sta nel fatto che, anziché applicare i circuiti elettronici su un materiale flessibile da poggiare sulla pelle (come accade coi “cerotti-sensori”, già utilizzati per il controllo a distanza di pazienti cardiologici), i ricercatori hanno deciso di creare un chip esso stesso elastico.
Il prototipo, presentato di recente sulle pagine di Science, è composto di “fili” in silicio e arsenidio di gallio più sottili di un capello, con l’aspetto di un fiume tortuoso.
"Un circuito così, simile alle molle di un materasso, risulta estremamente cedevole. Può essere allungato o contratto, torna sempre nella posizione iniziale: è duttile come la pelle e ciò fa sì che si possa “indossare” senza accorgersene", spiega Domenico Caputo, docente di ingegneria biomedica al Dipartimento di Ingegneria Elettronica dell’università La Sapienza di Roma.
"Il dispositivo – aggiunge il professor Caputo – ha anche una piccolissima cella solare, per cui non dipende da batterie o da elettricità esterna, e una microscopica antenna che trasmette a un computer i dati registrati. Il tutto è montato su un elastomero, un materiale simile al silicone che aderisce bene alla pelle: il risultato è un ‘tatuaggio’ temporaneo che elimina qualunque fastidio o imbarazzo per il paziente rendendo più realistici i risultati del monitoraggio. Un sensore più visibile o scomodo può infatti produrre una risposta psicologica che ‘inquina’ i test", prosegue il docente.
Il chip può essere, dunque, nascosto in un tatuaggio di qualsiasi forma, applicabile ovunque: come un "trasferello". Per attaccarlo basta passare un dito bagnato sopra il foglietto protettivo, che così si dissolve, e lasciarlo poi asciugare all’aria. Può rimanere sulla pelle qualche giorno, ma la trasmissione del segnale resiste 24 ore, molto meno rispetto agli attuali “cerotti” per il monitoraggio cardiologico che funzionano anche per una settimana.
"Per rendere utile più a lungo il tatuaggio elettronico bisognerà ovviare alla presenza delle cellule morte che si staccano dalla pelle e impediscono una corretta trasmissione del segnale", osserva l’ingegnere.
Anche la comunicazione senza fili con il computer esterno va migliorata, ammettono i ricercatori; tuttavia sono già molti i dati che si ottengono con il sensore, utilissimo ovunque si voglia essere meno invasivi possibile (come per tenere sotto controllo parametri vitali dei neonati o analizzare pazienti con apnee notturne).
Oltre al battito cardiaco, temperatura, attività cerebrale e forza muscolare, il "trasferello tecnologico" può riconoscere i movimenti delle corde vocali. Applicato sul collo di alcuni volontari ha dimostrato, infatti, di saper interpretare le parole che si intendono pronunciare.
Da qui a “tradurre” in un discorso computerizzato ciò che vorrebbe esprimere chi ha difficoltà a parlare il passo potrebbe essere breve.
Un giorno potremo tatuarci sul braccio informazioni sanitarie essenziale…o magari un chip per ascoltare la musica!
I ricercatori dell’università statunitense di Urbana, in Illinois, hanno inventato un tatuaggio temporaneo – i “trasferelli”, se volete, i tatuaggi per bambini che si applicano con un po’ d’acqua e se ne vanno dopo qualche doccia – che permette di misurare battito cardiaco, attività cerebrale e movimenti muscolari.
Si tratta di un "sistema epidermico elettronico": un mini-sensore che lascia completa libertà di movimento al paziente garantendo però ai medici un monitoraggio costante.
La novità sta nel fatto che, anziché applicare i circuiti elettronici su un materiale flessibile da poggiare sulla pelle (come accade coi “cerotti-sensori”, già utilizzati per il controllo a distanza di pazienti cardiologici), i ricercatori hanno deciso di creare un chip esso stesso elastico.
Il prototipo, presentato di recente sulle pagine di Science, è composto di “fili” in silicio e arsenidio di gallio più sottili di un capello, con l’aspetto di un fiume tortuoso.
"Un circuito così, simile alle molle di un materasso, risulta estremamente cedevole. Può essere allungato o contratto, torna sempre nella posizione iniziale: è duttile come la pelle e ciò fa sì che si possa “indossare” senza accorgersene", spiega Domenico Caputo, docente di ingegneria biomedica al Dipartimento di Ingegneria Elettronica dell’università La Sapienza di Roma.
"Il dispositivo – aggiunge il professor Caputo – ha anche una piccolissima cella solare, per cui non dipende da batterie o da elettricità esterna, e una microscopica antenna che trasmette a un computer i dati registrati. Il tutto è montato su un elastomero, un materiale simile al silicone che aderisce bene alla pelle: il risultato è un ‘tatuaggio’ temporaneo che elimina qualunque fastidio o imbarazzo per il paziente rendendo più realistici i risultati del monitoraggio. Un sensore più visibile o scomodo può infatti produrre una risposta psicologica che ‘inquina’ i test", prosegue il docente.
Il chip può essere, dunque, nascosto in un tatuaggio di qualsiasi forma, applicabile ovunque: come un "trasferello". Per attaccarlo basta passare un dito bagnato sopra il foglietto protettivo, che così si dissolve, e lasciarlo poi asciugare all’aria. Può rimanere sulla pelle qualche giorno, ma la trasmissione del segnale resiste 24 ore, molto meno rispetto agli attuali “cerotti” per il monitoraggio cardiologico che funzionano anche per una settimana.
"Per rendere utile più a lungo il tatuaggio elettronico bisognerà ovviare alla presenza delle cellule morte che si staccano dalla pelle e impediscono una corretta trasmissione del segnale", osserva l’ingegnere.
Anche la comunicazione senza fili con il computer esterno va migliorata, ammettono i ricercatori; tuttavia sono già molti i dati che si ottengono con il sensore, utilissimo ovunque si voglia essere meno invasivi possibile (come per tenere sotto controllo parametri vitali dei neonati o analizzare pazienti con apnee notturne).
Oltre al battito cardiaco, temperatura, attività cerebrale e forza muscolare, il "trasferello tecnologico" può riconoscere i movimenti delle corde vocali. Applicato sul collo di alcuni volontari ha dimostrato, infatti, di saper interpretare le parole che si intendono pronunciare.
Da qui a “tradurre” in un discorso computerizzato ciò che vorrebbe esprimere chi ha difficoltà a parlare il passo potrebbe essere breve.
Un giorno potremo tatuarci sul braccio informazioni sanitarie essenziale…o magari un chip per ascoltare la musica!
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