Lo scorso 2 novembre Papa Francesco è andato a dire messa al cimitero francese. Questo ha scatenato delle polemiche. Infatti, nelle file dei soldati francesi che combatterono qui in Italia per la II Guerra Mondiale furono presenti i goumiers. Questi ultimi erano membri dei reparti nordafricani delle truppe francesi. I goumiers si resero responsabili di stupri ai danni di molte donne della Ciociaria. Le vittime presero il nome di marocchinate. Le associazioni che operano in ricordo delle marocchinate hanno contestato l’iniziativa.
Sia chiaro, nessuno mette in discussione il contributo degli Alleati nella lotta al nazifascismo. Anzi, il loro contributo fu fondamentale. Certamente, anche i francesi contribuirono alla liberazione dell’Italia. Però, i goumiers compirono atti vergognosi ai danni di persone innocenti ed inermi. Anche questi atti furono criminali. Il fatto che il Papa abbia deciso di celebrare la messa al cimitero francese senza tenere conto di tutti i fatti è stato visto come qualcosa di irrispettoso nei confronti della memoria delle marocchinate.
Il Papa avrebbe potuto dire messa in un cimitero americano. Per esempio, avrebbe potuto dire messa nel cimitero americano di Nettuno e definire quei giovani americani caduti e chi combatté al loro fianco “brava gente morta nel 1944 per difendere patria, valori e ideali”, come ha detto nella sua omelia. Se proprio gli americani non fossero andati a genio, il Papa avrebbe potuto dire messa in un altro cimitero e pronunciare un’omelia con parole di pace. Il Papa della misericordia dovrebbe sapere che la misericordia non può esistere senza giustizia. Ancora oggi le marocchinate chiedono giustizia. Certe ferite non si sono ancora rimarginate.