Va bene. Siamo una Repubblica parlamentare. In Italia – purtroppo – non abbiamo il presidenzialismo 😞, con l’elezione diretta del capo del governo.
In Italia si sa come funziona. C’è la campagna elettorale, si fanno le elezioni, la gente vota i candidati e poi per fare il premier chiamano uno sconosciuto 😐.
A pinco pallino arriva una telefonata, “vuoi fare il presidente del Consiglio?”. Poi ci si lamenta del fatto che i cittadini si allontanano dalla politica…
Il prossimo premier italiano, se nascerà il governo legastellato, sarà “un professionista”, non un politico. Ma come? Un altro tecnico? Monti non ci è bastato?
“Sarà un governo politico, basta tecnici, la gente è stanca di vedere salire al potere persone che non conoscono e che non hanno neppure visto durante la campagna elettorale”. Parole del leader M5S, ma lo stesso concetto lo ha ribadito più volte, magari con parole diverse, anche il capo dei leghisti. E invece…
Invece Giggino il magnifico e il Matteo padano hanno proposto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella il nome di Giuseppe Conte, che alla stragrande maggioranza degli italiani non dice un fico secco.
Il professore è un uomo preparato, per carità, di grande esperienza e comprovate capacità. Ma non è questo il punto. Il punto è che per l’ennesima volta sono molti gli italiani che si sentono presi in giro.
Se le parole hanno ancora un senso, è normale che il prossimo presidente del Consiglio sia l’ennesima persona non votata da nessuno?
Sorprende non poco il fatto che agli elettori legastellati pare vada bene così. Ciò che veniva considerato diabolico fino a poco tempo fa, non solo oggi viene tollerato, ma persino accettato con un certo entusiasmo dalla base gialloverde.
Che succede? Italiani ancora pronti a seguire l’essesimo pifferaio magico? Fino a quando?
Senza contare che con ogni probabilità colui che siederà sulla poltrona più alta del Palazzo sarà un burattino nelle mani di Salvimaio. Noi ci auguriamo non sia così, ma lo stesso Di Maio si è lasciato sfuggire nei giorni scorsi il fatto che il premier sarà soltanto “un esecutore”. Insomma, il suo unico ruolo sarà quello di prendere ordini da lui e da Salvini. Ma così la forza e l’autorità proprie del ruolo del capo del governo vanno a farsi benedire.
A Giuseppe Conte, che ha sempre avuto una visione politica di sinistra (come ha ammesso lui stesso), in queste ore staranno fischiando le orecchie in continuazione. Se il premier sarà lui o meno lo sapremo nei prossimi giorni. Resta l’aspetto politico, oltre a tutti i dubbi sul nascente governo: Salvini, con l’abbraccio mortale ai 5stelle, tradisce o no i suoi alleati Berlusconi e Meloni? Il centrodestra così come lo abbiamo conosciuto esiste ancora? Il leader di Forza Italia, una volta nato il governo Salvimaio, strapperà definitivamente con il capo delle camicie verdi?
La telenovela iniziata il 5 di marzo scorso non è ancora finita.