Venerdi’ sara’ l’ultimo appuntamento di Silvio Berlusconi con gli anziani ospiti dell’istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone. Appuntamento settimanale scelto dall’ex premier nell’ambito dell’affidamento in prova ai servizi sociali di un anno concesso come misura alternativa alla detenzione domiciliare per via della condanna definitiva per il caso Mediaset. Infatti, dopo aver ottenuto dal giudice della Sorveglianza di Milano Beatrice Crosti la liberazione anticipata di 45 giorni, per il leader di Forza Italia domenica prossima, 8 marzo, sara’ il giorno in cui terminera’ il percorso di reinserimento cominciato lo scorso 23 aprile.
Un percorso che, nonostante una diffida per l’attacco alle toghe durante il processo a Napoli a Valter Lavitola, stando all’ultimo provvedimento del giudice Crosti, dopo un "inizio claudicante" ha avuto un andamento positivo.
Da lunedi’ prossimo Berlusconi pero’ non sara’ libero del tutto. Sara’ ancora, per dirla in modo tecnico, ‘sub iudice’ forse ancora per un paio di mesi, il tempo necessario affinche’ il Tribunale di Sorveglianza metta al suo fascicolo il timbro ‘pena estinta’ durante il quale, ovviamente, dovra’ tenere un comportamento che dimostri di aver compreso il senso della "prova".
Di certo riacquistera’ l’agibilita’ politica e quindi potra’ lasciare Arcore come e quando vorra’, senza essere piu’ costretto a rincasare alle 23, e recarsi a Roma o a qualsiasi appuntamento politico in ogni parte d’Italia e in qualunque giorno della settimana. E se lo vorra’, libero dall’impegno di volontariato con gli anziani, potra’ anche concedersi una pausa di relax in Sardegna a villa Certosa o sul lago Maggiore a Villa Campari.
Non potra’ invece ancora andare all’estero, in quanto il passaporto, revocato dalla questura di Roma nell’agosto di due anni fa – subito dopo il verdetto della Cassazione – gli verra’ riconsegnato solo dopo che i giudici metteranno definitivamente la parola fine, dichiarando estinta la pena. Infatti, conclusi i 320 giorni di affidamento in prova, l’Uepe, l’ufficio esecuzione penale esterna di Milano che ha in carico il leader di Forza Italia, dovra’ trasmettere una relazione conclusiva (in genere ci vogliono due mesi e si basera’, tra l’altro, anche su un rapporto redatto dall’Istituto Sacra Famiglia) che fara’ da ‘canovaccio’ per la dichiarazione di estinzione della pena principale e, in base a una sentenza della Suprema Corte, probabilmente anche di quelle accessorie (l’interdizione per due anni dai pubblici uffici). Estinzione che verra’ decisa dal Tribunale di sorveglianza in composizione collegiale in un’apposita udienza (senza il contraddittorio tra le parti). Il pg o il diretto interessato, a secondo di quale sara’ la decisione, possono opporsi.
In base alla legge Severino, comunque, a prescindere dall’esito dell’affidamento in prova, l’ex capo del Governo rimarra’ incandidabile per sei anni e cioe’ fino al novembre 2019, anche se, si fa notare in ambienti giudiziari, puo’ sempre giocare la carta della "riabilitazione", prevista dalla stessa norma siglata dall’ex guardasigilli, che, se concessa, potra’ consentirgli di anticipare di circa un anno il suo rientro in politica. Inoltre, rimane ancora da definire il ricorso alla Corte di Giustizia europea per l’annullamento della sentenza passata in giudicato per la quale gli sono stati inflitti quattro anni di carcere, tre dei quali coperti da indulto, per la frode fiscale commessa con la compravendita dei diritti tv e per i quali ha scontato questi dieci e mesi e mezzo in affidamento in prova ai servizi sociali.
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